Manuel, emigrato in Brasile: “Il ricordo di Saronno tocca il cuore”
Il 39enne originario della città degli amaretti vive a Salvator de Bahia dal 2006: "Amo il Brasile, ma nella mente ho sempre i profumi e i colori della mia Saronno"
Un messaggio carico di nostalgia su uno dei gruppi più frequentati di Saronno, “Se di Saronno se…” è servito per raccontare la storia di Manuel Piggio, 39 anni, emigrato in Brasile a Salvator de Bahia dalla città degli amaretti.
“Ciao a tutti.
Non ho mai pubblicato nulla in questo gruppo, nonostante ne faccia parte da anni.
Volevo ringraziare tutti coloro che quasi quotidianamente pubblicano foto di Saronno…perché nel 2006 decisi di vivere la mia vita all’estero e ora abito in Brasile: rivedere uno scorcio di strada, un palazzo, un albero (soprattutto quelli di Via Roma dove sono cresciuto) mi fa tornare indietro col tempo. Un bene immenso all’anima.
Grazie!”
In tantissimi hanno commentato questo post, così abbiamo contattato Manuel, che ci ha raccontato la sua storia: «Io appena arrivato in Brasile, con quattro spiccioli messi da parte lavorando come cameriere, ho aperto un piccolo ristorante, nel 2006. Da lì sono passato per parecchie “avventure”: ho avuto un bar, un mercatino, due pizzerie, un negozio di abbigliamento femminile, ho venduto polli allo spiedo, gestito un negozio virtuale di calzature. Ora lavoro come agente immobiliare, ma la mia specializzazione è la vendita di pietre preziose direttamente dalla miniera. Divido la mia vita tra la città e una casa su un’isola paradisiaca (Morro de São Paulo)».
«Ho sempre lavorato molto, vivo in una grande città sul mare (Salvador de Bahia) dove è estate quasi tutto l’anno e d’inverno ci sono 25 gradi. Tre anni fa ho portato qui mia madre e ora vive qui con me, sta molto bene ed è contenta di vivere qui – prosegue Manuel, che passa ai ricordi di Saronno -. Io amo il Brasile, amo la mia vita qui. Ma i ricordi di Saronno sono gli unici che toccano il cuore, quelli che emozionano. L’infanzia, la scuola, gli amici veri e soprattutto la mancanza di una città in cui i veri problemi non sono nemmeno paragonabili a quelli presenti nelle città brasiliane.
«Io sono dell’82, quindi la mia generazione durante l’adolescenza è quella degli autoscontri nel piazzale vicino al sottopassaggio, dei motorini truccati, ma anche di molto studio e voglia di crescere nell’ambito lavorativo – racconta Manuel -. Mi manca l’autunno saronnese, quando via Roma si riempie di foglie liberando un profumo inconfondibile. Io qui vivo molto bene, una vita abbastanza semplice, non sono mai stato amante del lusso. Amo il contatto con la natura, il mare, il sole, la spiaggia, il cocco fresco tutto l’anno, la cucina brasiliana e nel mio caso Baiana, ma qui in casa non mancano mai anche i prodotti italiani. Un altro ricordo che ho è il profumo particolare della Lus, la fabbrica col portone in acciaio: quando ero bambino ne ero affascinato, mi ricordava la fabbrica di cioccolato».
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