Miglino a Luca Amadio: “Il rispetto si manifesta anche nei toni: nessuno può ergersi a giudice sul voto espresso”
Il commento di Mariassunta Miglino, ex assessore alla Cultura, in risposta all’intervento del consigliere Amadio durante l'ultimo consiglio comunale, inerente l’integrazione di due punti del regolamento comunale sull’esposizione pubblicitaria
Riceviamo e pubblichiamo il commento di Mariassunta Miglino, ex assessore alla Cultura, in risposta all’intervento del consigliere di Obiettivo Saronno Luca Amadio durante l’ultimo consiglio comunale, inerente l’integrazione di due punti del regolamento comunale sull’esposizione pubblicitaria.
Non nascondo la mia sorpresa e anche un pizzico di delusione nel leggere l’intervento in CC del consigliere Amadio riguardo l’integrazione di due punti del regolamento comunale sull’esposizione pubblicitaria.
Pur condividendo l’importanza del tema in oggetto che riguarda la discriminazione di genere, non posso non nutrire forti perplessità sulla reale utilità nel declinarlo con una “dichiarazione che il contenuto del messaggio pubblicitario rispetti la dignità delle persone…”presentata dal richiedente a integrazione di un regolamento comunale su affissioni e pubblicità in città.
Ma ciò che mi lascia costernata è il tono usato dal consigliere Amadio allorquando esprime l’intento di ammonire quanti non fossero stati favorevoli a tale proposta durante l’operazione di voto consiliare, lasciando intendere di conseguenza una suddivisione dei votanti in due categorie: i buoni e i cattivi, invitando addirittura a darne rilievo, sentendosi quindi in diritto di “puntare il dito” su chi avesse avuto l’ardire di votare contro.
Dimentica forse il consigliere Amadio che il voto è un diritto che si esprime liberamente e non sottende a una categorizzazione preventiva? Il voto di ciascuno è dignitoso e va rispettato, scevro da ogni giudizio pregresso in termini di mancata sensibilità o di superficialità o altro ancora.
Mi permetto anche di far osservare che, nonostante quanto esposto dal consigliere Amadio, che conoscevo come uomo moderato ai tempi in cui militava in FI, sebbene tanto ci sia ancora da fare sui temi esposti, moltissimo è stato fatto riguardo alla parità di genere da quel lontano 2008 epoca a cui risale la risoluzione europea da cui prende origine la richiesta di integrazione agli articoli del regolamento comunale.
I lavori del Ministero delle Pari Opportunità a partire dal 2011 con l’allora ministro Mara Carfagna hanno in maniera sostanziale segnato ogni campo con direttive, leggi e decreti ad hoc . La questione della parità di genere in ogni ambito è stata affrontata e viene quotidianamente argomentata con nuova sensibilità sia in famiglia che sui luoghi di lavoro.
Nella scuola sono cambiati in maniera sostanziale i libri di testo, le modalità e i programmi già da diversi anni a partire dalla scuola materna.
In televisione in generale e negli inserimenti commerciali alto è il livello di attenzione che con norme e controlli ad hoc regolamenta e sanziona. Non siamo agli albori, non siamo al 2008!
E comunque, se intanto tale integrazione votata dal Consiglio Comunale del 27 scorso, “male non fa”, mi chiedo se, secondo i proponenti, negli anni precedenti i nostri concittadini abbiano assistito a pubblicità basate su stereotipi di genere o offensive nei confronti della donna e se pensano che sia semplicemente allegando una dichiarazione, assolutamente personale del richiedente, che si dimostri di avere sensibilità nei confronti di argomenti così importanti o che, viceversa, soltanto perché per altre, del tutto legittime motivazioni, chi ha espresso voto contrario meriti una reprimenda così come il consigliere Amadio intende nel suo intervento in cui ci dice cosa è giusto fare.
Mariassunta Miglino
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