Protesta dei giostrai su strade e autostrade: “Riapertura o falliremo”
Gli automezzi dello spettacolo viaggiante anche sul tratto tra A8 e A9: traffico rallentato per accendere un faro verso una categoria che non lavora da 13 mesi
Lavoratori dei luna park sulle strade con i loro mezzi per chiedere la riapertura. Da questa mattina (30 aprile) gli automezzi dello spettacolo viaggiante percorrono a bassa velocità le principali statali tangenziali e autostrade italiane tra Piemonte, Lombardia (anche sul tratto A8/A9 e tra Legnano e il bivio A8/Tangenziale Ovest di Milano sono segnalati rallentamenti dovuti alla manifestazione), Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia e Sardegna.
Una contestazione forte per una situazione disperata, volta ad accendere un faro verso una categoria che non lavora da 13 mesi e destinata, secondo le ultime misure governative, a non farlo fino al 1° luglio.
«Siamo costretti a creare qualche disagio – tuona Ferdinando Uga, presidente nazionale ANESV-AGIS – perché il Governo si attivi per affrontare la situazione con approccio razionale e fondato sui dati. È inspiegabile la penalizzazione di questa attività all’aperto rispetto a tutte le altre categorie commerciali e sportive. La decisione di posticipare la nostra riapertura al 1° luglio è una condanna al fallimento per centinaia e centinaia di imprese, che hanno bisogno di almeno un mese per organizzare un luna park, per gli aspetti burocratici».
I gestori di luna park e parchi giochi sono esasperati e il rischio di gettare le proprie imprese nelle mani dell’usura cresce di giorno in giorno. «La decisione di prevedere una data di riapertura così differita nel tempo rispetto alle attività al chiuso – aggiunge Uga – è del tutto irrazionale e priva di argomentazioni basate su evidenze scientifiche. Le giostre sono all’aperto, presidiate da operatori e continuamente igienizzate nel totale rispetto delle linee guida governative, che prescrivono l’obbligo della mascherina, il rispetto del distanziamento sociale e la sanificazione delle mani e di tutte le attrezzature. Chiediamo di poter tornare a lavorare in sicurezza: dobbiamo tornare a far sorridere e a portare spensieratezza al nostro pubblico di giovani, famiglie e bambini».
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