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Covid-19, la Uisp interviene sulle piscine: “Decreto riaperture da rivedere”

Uisp Emilia Romagna è capofila di una protesta contro i parametri imposti per le riaperture degli impianti natatori

Uisp chiede al Governo che le misure sulla ripartenza delle attività sportive, in particolare modo sulla riapertura degli impianti a partire dalle piscine coperte che il nuovo Decreto Riaperture tiene addirittura chiuse, vengano riviste con attenzione: «Misure su cui anche la Conferenza delle Regioni ha sollevato obiezioni – dice Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp – un ambito, quello sportivo di base, che ha sempre dato prova di serietà e responsabilità nell’applicazione rigida dei protocolli previsti e che, ancora una volta, si vede imposti parametri ben più rigidi di altri settori».

Giovedì 22 aprile, una rete di 62 gestori di impianti natatori coordinati dal Comitato Regionale Uisp Emilia-Romagna ha pubblicato un appello, denunciando “grande preoccupazione” per il settore duramente provato dalla pandemia, «che ha già dato prova di serietà e che subisce l’imposizione di parametri più rigidi di altri ambiti (che addirittura prevedono il contatto, come nel calcio e calcetto)». Uisp Emilia-Romagna ha coordinato un tavolo di lavoro sull’impiantistica natatoria raccogliendo la voce di 64 impianti, molti dei quali anche esterni al mondo Uisp, in rappresentanza del 60% degli impianti coperti in regione, per una battaglia di serietà a tutela di un settore che rischia di pagare gravissime conseguenze in termini economici e di posti di lavoro.

Ecco il testo sottoscritto da 64 gestori emiliano-romagnoli.
«Abbiamo appreso con sconcerto che, tra le linee guida che il CTS ha indicato al Governo per il Decreto sulle riaperture, sono sparite le indicazioni sulle piscine coperte, mentre per quelle scoperte verrebbe preso in considerazione il parametro di 10 metri quadrati di superficie d’acqua a persona. Parametro di cui francamente non si comprende la ratio, essendo addirittura più restrittivo di quello utilizzato per le aperture delle piscine coperte nello scorso settembre 2020.
Per i gestori delle piscine riaprire con questi parametri è assolutamente inaccettabile e impossibile. Se saranno queste le condizioni, noi dovremo seriamente considerare l’ipotesi di rimanere chiusi! E se così fosse, ancora una volta ai bimbi, ai ragazzi, alle famiglie e agli anziani sarebbe preclusa la possibilità di praticare uno sport che è fonte di salute e benessere, aumentando indirettamente i danni diretti e collaterali di questa terribile pandemia e scrivendo il de profundis di un intero settore che impiega migliaia di persone».

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Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it
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Pubblicato il 28 Aprile 2021
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