Caronno, il Comune vende le municipalizzate: 15 milioni in arrivo
Un tesoretto di cui potrà beneficiare l'amministrazione Giudici o la nuova Giunta che si insidierà in autunno: almeno 15 milioni di euro entreranno nella casse comunali dalla vendita della Cpm, della Cps e di Lura Ambiente
Caronno Pertusella guarda al futuro ed è pronta ad incassare almeno 15 milioni di euro dalla vendita delle società municipalizzate. Aspettando le amministrative del prossimo autunno per capire chi potrà beneficiare del tesoretto (se l’amministrazione guidata da Marco Giudici o una nuova Giunta comunale), il Comune ha già incamerato la quota di 2.050.000 euro derivante dalla cessione del 49% della Caronno Pertusella Metano (Cpm), che gestisce la vendita del metano ai cittadini caronnesi.
L’amministrazione ha optato per la messa a bando, mantenendo la maggioranza azionaria e nell’ottica di mettere in piedi un’azione di rilancio dell’azienda: «L’obiettivo era il rilancio della Cpm – spiega il sindaco Giudici -, essendo una società piccola che vende metano solo ai caronnesi e che non riesce ad ampliare il suo raggio d’azione. Abbiamo quindi deciso di fare il bando per vendere il 49% per mantenere la maggioranza azionaria, conservando lo sportello e i riferimenti per i cittadini».
Il bando è stato vinto dal gruppo energetico Canarbino Spa, che ha messo sul piatto 2 milioni e 50mila euro, già messi a bilancio: «Abbiamo venduto la società non sulla base della migliore offerta, ma a chi ha presentato un progetto imprenditoriale economico di rilancio in ambito energetico – sottolinea Giudici – Ha vinto Canarbino. La Cpm ha così nuove prospettive».
In previsione entro la fine dell’anno c’è anche la vendita totale della Caronno Pertusella Servizi (Cps), che gestisce la rete del metano. La base d’asta è di poco più di 6 milioni di euro e, al netto della cifra da corrispondere a titolo di debito (poco più di due milioni), nelle casse comunali entrerà un utile tra i 4 e i 5 milioni.
«La Cps non porta utili e il patrimonio si sta svalutando – precisa ancora Giudici -. Ecco perchè in questo caso la scelta è quella di una vendita totale della società».
Un’altra grande entrata arriverà dal consorzio del servizio idrico-integrato Lura Ambiente, che comprende Saronno e alcuni Comuni del Comasco e per il quale Caronno detiene la maggioranza, con il 42%.
Le nuove direttive regionali stabiliscono un solo ente per la gestione della rete idrica a livello provinciale, che per il Varesotto sarà, da giugno, Alfa Srl. Da qui la vendita della sede operativa e delle strutture idriche di Lura Ambiente ad Alfa, che porterà un introito di circa 10 milioni di euro al Comune di Caronno.
Un’operazione che, in realtà, soddisfa a metà il sindaco Giudici. Il Comune di Caronno è infatti tra i più penalizzati dalla legge che prevede un solo gestore provinciale per il servizio idrico: «Lura Ambiente è una società che avremmo voluto tenere, gestisce bene l’acqua e porta degli utili ai Comuni soci – spiega ancora il primo cittadino -. Ma non abbiamo più raggio d’azione in quanto è subentrata la gestione provinciale. Noi siamo tra i più penalizzati perché abbiamo una gestione dell’acqua consorziata che effettivamente funziona, e godiamo di un ciclo di trattamento integrale dell’acqua».
«La gestione provinciale serve – chiosa Giudici – ma ciò che mi sento di contestare è l’individuazione degli ambiti. Assegnare una gestione provinciale senza riconoscere i sub ambiti porta un danno ai Comuni come il nostro. L’unico gestore serve, ma sciogliere le società che operavano bene non è stata una mossa vantaggiosa».
Ad ogni modo, per il Comune di Caronno la vendita delle società municipalizzate porterà un introito totale di almeno 15 milioni di euro.
Sul tavolo ci sono già diverse idee per l’impiego dei nuovi fondi, a partire dal recupero del centro cittadino e passando per una nuova biblioteca e una nuova palestra. Ma molto dipenderà, come detto, dai risultati delle prossime elezioni.
«È una cifra enorme, ma l’importante è sapere come spendere i fondi – conclude il sindaco Giudici -. Noi abbiamo già le nostre idee. I soldi non vanno sperperati, soprattutto tenendo conto delle spese di gestione e di manutenzione che avranno le nuove opere. Occorre ragionare più a lungo termine e ogni investimento sarà fatto in questo senso».
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