Presentato Nao, il robot che assiste e interagisce con gli anziani affetti da demenza
Un progetto innovativo che applica la tecnologia all'ambito dell'assistenza alla persona, sviluppato dalla Cooperativa La Meridiana di Monza in collaborazione con la Scuola di Robotica di Genova
Un robot in uso ad una struttura sanitaria, progettato per aiutare chi ne ha bisogno. Si chiama Nao, un progetto innovativo che applica la tecnologia all’ambito dell’assistenza alla persona, sviluppato dalla Cooperativa La Meridiana di Monza in collaborazione con la Scuola di Robotica di Genova.
Il robot Nao è un umanoide in servizio al Paese Ritrovato di Monza, una residenza dedicata ad anziani affetti da demenza, grazie al progetto lanciato da La Meridiana, che tra le strutture in cui opera gestisce anche la residenza di Monza, e sostenuto da Banca d’Italia.
Da vari anni i robot umanoidi sono utilizzati per assistenza, sia per divertimento e anche per sostenere alcune attività di apprendimento e rafforzamento della memoria. Il robot Nao è stato impiegato dagli operatori del Paese Ritrovato in sedute di edutainment, di gioco e di supporto cognitivo.
Nao è stata una vera e propria scoperta che ha permesso di portare la tecnologia all’interno di un nuovo contesto, quello dell’assistenza a chi soffre di demenza.
Il progetto del robot Nao nasce con l’intento di dare nuovi stimoli e di suscitare emozioni interagendo con i residenti del Paese Ritrovato, è un amico che lavora al fianco degli operatori e permette di affiancare le persone, in sicurezza. Sembra banale, ma un robot non può essere contagiato dal Covid.
Nao è anche in grado di raccontare barzellette o frasi divertenti: insomma, un vero e proprio amico, sempre al fianco dei pazienti.
La presentazione in diretta streaming, aperta a tutti, si è tenuta nel pomeriggio di oggi, giovedì 15 aprile.
Il robot è stato progettato dagli ingegneri della scuola di Robotica di Genova. L’idea è nata da una prima applicazione di un altro prototipo all’interno di una struttura di pediatria: «L’idea è nata lavorando in un ospedale pediatrico con bambini affetti da deficit fisici e mentali – ha spiegato Michela Bogliolo, Bioingegnere dell’accademia di Genova -. Ci siamo accorti che i bimbi che avevano problemi ad interagire con adulti, operatori o medici invece si aprivano, letteralmente, quando si trovavano di fronte ad un robot capace di interagire con loro. Da lì abbiamo capito di poter aiutare in questo modo anche altre persone di maggiore età, applicando l’idea in nuovi ambiti».
Nao è quindi anche, e soprattutto, uno strumento educativo per i pazienti del Paese Ritrovato: «Il problema della demenza e della perdita di memoria è tra i maggiori che affliggono chi ha questa diagnosi – sottolinea Claudio Cavaleri, direttore operativo Cooperativa La Meridiana -. La demenza può portare a stati depressivi e Nao diventa così anche un “giocattolo emozionale”, capace di suscitare nuovi stimoli ed emozioni. È uno strumento in più in mano agli operatori, creata nel modo più semplice possibile e personalizzabile da ogni persona che ci interagisce. Un robot capace di creare empatia, nonostante la sua natura non umana».
L’apprezzamento dei residenti del Paese Ritrovato per Nao è stato testato in più fasi dagli operatori della Cooperativa, che hanno riscontrato apprezzamenti da parte degli ospiti. Nao è capace di creare benessere ed è un vero e proprio mediatore emozionale che ogni residente, a suo modo, può farsi amico.
Un progetto speciale e di difficile realizzazione a livello tecnico e informatico: «È un robot progettato per essere sia autonomo che controllabile – racconta Andrea Fui, Informatico della Scuola di Robotica -. Ha una serie di sensori che permettono un flusso di azioni e di comportamenti che animano il robot, a cui si aggiungono meccanismi di controllo e di sicurezza che allo stesso tempo rendono il robot controllabile per qualsiasi esigenza».
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