“Un’azalea in via Fani”, a maggio la presentazione del libro di Angelo Picariello con l’associazione Maruti
Il libro ripercorre gli anni di piombo: assieme all’autore saranno presenti alcune persone che a vario titolo hanno attraversato il nostro territorio durante i loro percorsi. Appuntamento lunedì 17 maggio
Il 17 maggio, molto probabilmente via Zoom, l’associazione Paolo Maruti Onlus di Saronno e Il Circolo della Bussola proporranno la presentazione del volume “Un’azalea in via Fani” di Angelo Picariello, giornalista di Avvenire.
Il libro ripercorre gli anni di piombo, da Piazza Fontana al caso Moro, dall’omicidio Calabresi a Piazza della Loggia e tanti altri. Oltre ad una documentata e ricca cronaca dei fatti emerge anche l’umanità dei protagonisti, le vittime dai nomi noti ma anche quelli conosciuti solo in una cronaca ormai dimenticata, ed i loro carnefici.
Ma Angelo Picariello è andato avanti nella sua indagine attraverso i processi, le condanne, il carcere ed oltre per raccontare episodi, rapporti e momenti, allora impensabili, che hanno fatto incontrare mogli, figli e figlie delle vittime con coloro che li resero tali.
Incontri dai quali iniziarono dolorosi ma fruttuosi percorsi di pentimento, perdono e recupero di vite che da entrambe le parti sembravano “maledette” per sempre.
«Assieme all’autore saranno con noi alcune di queste persone che a vario titolo hanno attraversato il nostro territorio nei loro percorsi – spiega l’associazione Maruti -. Don Enrico Perlato (saronnese di nascita) a lungo educatore al Centro di Arese ed ora sacerdote responsabile della pastorale giovanile di tutta la Sardegna e Franco Bonisoli, ex protagonista di primo piano della lotta armata ed al cui gesto si deve il titolo del libro, che proprio ad Arese dopo il carcere si è “ricostruito”. Ma nella memoria di quei percorsi incontreremo anche sacerdoti, come i salesiani fratelli Melesi, che hanno esercitato la loro missione nelle carceri o lasciato eredità come l’Operazione Mato Grosso, favorendo in modi diversi questi percorsi di riappacificazione».
«“Storie di amicizia per ricostruire”, come abbiamo sottotitolato l’incontro – concludono dall’associazione -. Storie di cui anche oggi si sente grande bisogno per ricucire un Paese diviso non più dalla lotta armata, ma forse ancora più profondamente da fossati ideologici e culturali».
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