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I famigliari de “Il Granello” alla Regione: “Dove sono i vaccini per i nostri figli?”

La lettera aperta del "Granello Insieme", associazione di genitori, famigliari ed amici dei ragazzi del Granello di Cislago, indirizzata a Regione Lombardia e alle aziende sanitarie per chiedere spiegazioni sui vaccini

Generica 2020

Condividiamo la lettera aperta del “Granello Insieme”, associazione di genitori, famigliari ed amici dei ragazzi della cooperativa sociale “Il Granello” di Cislago, indirizzata a Regione Lombardia, all’assessore al Welfare, ad Ats Insubria, ad Asst Sette Laghi e ad Asst Lariana.

I famigliari dei ragazzi de “Il Granello”, con un lungo esposto, fanno luce sulle problematiche legate al Covid vissute dalle persone disabili e chiedono spiegazioni sui vaccini, ancora non pervenuti a una categoria fragile come quella dei disabili stessi, tecnicamente considerata alla pari degli Over 80.

Gentilissimi, siamo dell’Associazione Granello Insieme, un’organizzazione costituita da genitori e familiari di persone diversamente abili frequentanti centri diurni e che vivono, nella stragrande maggioranza, nelle province di Varese e Como. La nostra organizzazione raccoglie in questo momento circa 190 famiglie ed i nostri ragazzi, li continuiamo a chiamare così anche se in realtà la fascia di età va dai 18 ai 35 anni e per noi genitori essi rimangono “ragazzi a vita”, sono tutti disabili gravi (art. 3 L. 104/92) con patologie fisico-intellettive (sindrome di Down, spettro autistico, tetraparesi…. ecc.).

Da circa un anno noi come famiglie stiamo vivendo un “handicap nell’handicap”, si proprio così, siamo costretti a dover fare enormi sacrifici per far mantenere ai nostri ragazzi le competenze e le capacità acquisite con enorme fatica nel corso del loro percorso formativo ed educativo.

Molte famiglie in questo periodo pandemico, temendo la drammaticità di eventi come il contagio da Covid-19 e soprattutto per l’impossibilità di gestire in prima persona la malattia in strutture ospedaliere, ha deciso di “rinchiudere” il proprio figlio in quattro mura.

Ciò ha precluso ogni tipo di rapporto sociale, cosa che per la maggior parte di loro oltre ad essere altamente deleterio è ancor più penalizzante, soprattutto in considerazione del fatto che le patologie di carattere psichico sono difficilmente gestibili laddove vi sono divieti e costrizioni scarsamente spiegabili a soggetti con capacità cognitive limitate.

Altre famiglie invece hanno deciso di “sfidare la sorte” continuando a far frequentare ai propri figli le strutture socio-educative, hanno deciso di “bluffare” con il Covid, sì bluffare nel senso di far finta che tutto vada bene, che i propri figli non si contageranno essendo capaci di gestire tutti gli aspetti relativi alla prevenzione (mascherina, lavaggio mani frequenti, distanziamento sociale, ecc.). Cose che nella realtà dei fatti non sempre avviene per ovvi motivi.

Tutto ciò perché lo stiamo raccontando… semplicemente per chiederVi: “Che fine hanno fatto i vaccini per i nostri figli?”.

Il Ministero della Salute, di concerto con l’Ufficio di Presidenza del Consiglio, in data 10.03.2021, con il documento: “Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19” indicava il seguente ordine di priorità delle categorie di persone da vaccinare nel proseguimento della campagna vaccinale:

– Categoria 1. Elevata fragilità (persone estremamente vulnerabili; disabilità grave);

Categoria 1, significa che i nostri figli dovrebbero essere stati vaccinati, come dice esplicitamente il documento, contemporaneamente ai soggetti over 80: “- la vaccinazione dei soggetti over 80 e dei soggetti con elevata fragilità e ove previsto dalle specifiche indicazioni in tabella 1 e 2, dei familiari conviventi, caregiver, genitori/tutori/affidatari.”

Tutto ciò noi non l’abbiamo ancora riscontrato, a tutt’oggi è stato quasi completato il piano vaccinale degli over 80 ed i nostri figli stanno ancora aspettando.

Ci domandiamo quali sia il piano vaccinale che Regione Lombardia e le Aziende Sanitarie competenti per territorio decidano di adottare, quali siano le modalità (ad alcuni Centri sul territorio sono stati chiesti elenchi dei nostri ragazzi, a che fine?).

Queste sono solo alcune domande che ci poniamo e a cui desidereremmo risposte concrete.

Siamo certi che la disabilità è una priorità molto sentita dalle istituzioni soprattutto a livello locale, ma oltre alle parole ci aspettiamo decisioni concrete e possibilmente a breve termine.

Nel restare a disposizione per confronti ed ulteriori chiarimenti.

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Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 31 Marzo 2021
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