«A Turate, nel bel Parco dei Veterani non è ammessa l’entrata dei cani. Eppur vero che in paese, in via Garibaldi, esiste un’area per i quattro zampe, della quale però, non tutti i proprietari sono soddisfatti. Sebbene il parco sia una struttura privata e aperta al pubblico, quindi deve esserlo senza discriminazioni».

Comincia così la nota con la quale Centopercentoanimalisti si rivolge all’amministrazione di Turate, schierandosi apertamente contro il divieto di accesso per i cani posto all’ingresso del Parco dei Veterani.

Il movimento animalista critica una scelta ritenuta discriminatoria: «E proprio perché il parco è annesso a una casa di riposo per Veterani di guerra, ricordiamo quanti cani (e altri animali) sono stati e sono compagni dei soldati, collaboratori preziosi, spesso fino al sacrificio – prosegue il comunicato di Centopercentoanimalisti -. Quindi fateli entrare: non sono di sicuro i cani a sporcare, ma gli umani! Basta passeggiare per le vie del paese, per vedere lattine, bottiglie, fogli di carta, biglietti del gratta e vinci disseminati a terra».

Centopercentoanimalisti chiede, inoltre, la rimozione di tutti i bersagli a sagoma di animale presenti nell’area di tiro con l’arco interna al Parco dei Veterani.

La scelta di definire gli animali come un bersaglio viene definita dal movimento poco educativa e un modo per incitare la violenza: «Oltre a questo, nel parco c’è un’area per il tiro con l’arco con bersagli classici, ma purtroppo ce ne sono molti a sagoma di animali – prosegue Centopercentoanimalisti -. Niente contro il tiro con l’arco in sé, ma ci sembra poco educativo suggerire a un bambino che gli animali possano essere un bersaglio. Anche perché in qualche zona d’Italia dei criminali hanno permesso a dei dementi di uccidere veramente animali liberi con arco e frecce».