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Assegnato a Luca Attanasio il Premio ISPI 2021: “Un esempio per la politica futura”

Al giovane ambasciatore è andato il riconoscimento dell'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, conferito nelle passate edizioni a figure come Giorgio Napolitano, Enrico Letta, Emma Bonino e Paolo Gentiloni

Generica 2020

«Quando abbiamo pensato a chi dare il premio di quest’anno, non avremmo mai pensato potesse assumere un valore così speciale». Ha esordito così l’ambasciatore e presidente dell’ISPI, l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, Giampiero Massolo, in occasione della cerimonia per l’assegnazione del premio ISPI 2021 all’ambasciatore Luca Attanasio, originario di Limbiate, tragicamente scomparso esattamente un mese fa in Congo a seguito di un attacco terroristico, assieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista del convoglio Mustapha Milambo. L’evento è stato trasmesso in diretta a partire dalle 18 sui canali social e sul sito dell’ISPI.

Il Premio ISPI è un riconoscimento che nelle edizioni passate è stato conferito a figure come Giorgio Napolitano, Enrico Letta, Federica Mogherini, Filippo Grandi, Emma Bonino, Paolo Gentiloni e Staffan de Mistura e che quest’anno, per la prima volta, è stato assegnato per commemorare e celebrare la memoria di un uomo che fu anche studente dell’ISPI, quale era Luca Attanasio.

(foto: un momento della diretta della cerimonia e il ricordo della consegna a Luca dell’attestato per il master di ISPI). 

«Non premiamo solo qualcuno che è stato molto vicino all’ISPI – ha proseguito il presidente Massolo in apertura – ma premiamo soprattutto una persona che ha testimoniato fino all’estremo il suo impegno per lo Stato, così come il carabiniere Iacovacci. Luca è una testimonianza, un uomo che ha fatto capire come si intende la diplomazia a livello di missione. Luca, come persona, era la gioia, la curiosità di vivere. Una persona sanamente eversiva, intelligente e dall’attitudine positiva, in tutti i Paesi in cui ha operato».

Alla cerimonia hanno preso parte il Presidente della Camera, Roberto Fico e il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Elisabetta Belloni. Interventi a cui ha fatto seguito una Lectio Magistralis dal titolo La “loro” Africa, tenuta da Romano Prodi, ex Presidente del Consiglio dei Ministri e già Inviato dell’ONU in Sahel, introdotta da Paolo Magri, Vice Presidente Esecutivo ISPI.

«Luca è stato un uomo che ha promosso i valori della pace e della solidarietà, come il carabiniere Vittorio Iacovacci e come altri italiani – le parole del Presidente Fico -. Luca aveva un forte legame con l’Africa e aveva ben chiaro quale era la sua missione, così come il rapporto da costruire con l’Europa. Anche la Camera dei Deputati aveva avuto modo di apprezzare le opere e le qualità di Luca, quali le competenza e una straordinaria carica umana».

Il presidente della Camera dei Deputati ha concluso il suo intervento con un appello alla giustizia e alla necessità di portare avanti ciò che Luca ha iniziato: «La ricerca della giustizia per capire cosa è davvero accaduto il 22 febbraio è una priorità – conclude Fico – così come il dovere di portare avanti quanto l’ambasciatore aveva progettato per l’Africa. Capacità, sguardo attento, tenacia: questo è quanto ha messo in campo Luca per un continente in difficoltà come quello africano».

A Roberto Fico ha fatto seguito l’intervento di Elisabetta Belloni, che ha delineato la figura di Attanasio soprattutto come un esempio per i più giovani: «Questa è una delle tante iniziative in ricordo di Luca, segno della grande vicinanza all’ambasciatore. Il modo migliore per ricordarlo è quello di portare avanti una riflessione sull’Africa, una realtà complessa e allo stesso tempo attraente e stimolante. Una riflessione di contenuto con il presidente Prodi per rivisitare il nostro ruolo e il modo in cui ci interfacciamo con i Paesi in cui operiamo. Luca lascia in noi un esempio che speriamo possa essere colto soprattutto dai più giovani. Impegno, passione, curiosità, dedizione, consapevolezza e apertura mentale: queste erano le caratteristiche di Luca che erano alla base del suo servizio diplomatico. Mi auguro che i più giovani sappiano ispirarsi a lui».

Presente alla cerimonia anche il padre dell’ambasciatore, Salvatore Attanasio, che è intervenuto con un poche ma significative parole: «Ringrazio ISPI per questa cerimonia in onore di Luca. Mio figlio mi diceva sempre che il suo lavoro era una missione, questo era il suo modo di operare. Luca era un altruista, una persona che dava il suo cuore con grande naturalezza e semplicità».

In chiusura, la lectio magistralis sull’Africa dell’ex premier Prodi, che ha esordito così: «Ricordiamo Luca per due aspetti: essere vicini agli italiani ed essere promotore di pace. Il ruolo diplomatico di ambasciatore si complica, è sempre più difficile. Richiede una miscela di valori che Luca possedeva. Lui sapeva delle difficoltà e dei rischi, ma ha saputo dare qualcosa di nuovo al ruolo di ambasciatore. Luca ha servito in modo magistrale il nostro Paese».

Sull’Africa: «Bisogna capire nel profondo i mali di questo continente, le sue difficoltà – ha spiegato Prodi -. Non è il sottosviluppo che porta alla violenza, ma le disuguaglianze e l’instabilità che è cresciuta in Africa dopo la decolonizzazione. Manca ancora una struttura di coesione sociale e una figura che sia capace di mettere ordine in un contesto complesso. L’instabilità è alimentata dai leader delle organizzazione democratiche africane. Il problema della governance contribuisce molto ai problemi di instabilità del continente. Purtroppo la diffusione di una democrazia inefficente non ha contribuito allo sviluppo di un buon governo in Africa».

Che ruolo può avere l’Europa in questo contesto? «Innanzitutto quello di aiutare il colloquio tra questi Paesi, perché la frammentazione favorisce il problema della governance nei singoli stati – ha proseguito l’ex premier -. Un secondo punto chiave è collaborare con la Cina per il bene comune in Africa. Lo schema della Via della Seta sta preparando l’Africa ed essere un terreno di conflitto e questo è un problema che inevitabilmente non possiamo affrontare da soli».

Prodi ha concluso con un omaggio a Luca, che l’ex premier ha definito come “un esempio per la politica futura”: «Serve un atteggiamento nuovo verso l’Africa, e in questo Luca era un esempio – ha concluso Prodi -. L’ambasciatore Attanasio ha sempre lavorato per costruire un futuro per gli africani al nostro fianco. A lui dobbiamo grande gratitudine e riconosciamo un esempio per la politica futura».

Oggi, lunedì 22 marzo, la sua Limbiate ha voluto ricordare Attanasio a un mese di distanza dalla tragica scomparsa dell’ambasciatore. 

A un mese di distanza Limbiate ricorda la scomparsa dell’ambasciatore Luca Attanasio

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Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 22 Marzo 2021
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