Anche a Saronno genitori, studenti e insegnanti in piazza contro la Dad
Circa un centinaio i bambini presenti in piazza Libertà a Saronno, che insieme a genitori e diversi insegnanti hanno manifestato per chiedere a gran voce la riapertura delle scuole e la ripresa delle lezioni in presenza
Si è svolta anche a Saronno oggi, domenica 21 marzo, la manifestazione promossa dalla “Rete nazionale scuole in presenza”,per chiedere la ripresa delle lezioni in presenza. Una mobilitazione che ha visto la partecipazione di un centinaio di bambini, con i rispettivi genitori e diversi insegnanti, presenti tutti dalle 16 di oggi in piazza Libertà.
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«C’è stata una buona presenza di persone, considerando che abbiamo organizzato tutto in tre giorni e con il passa parola – ha commentato Sara Roccabruna, organizzatrice della manifestazione insieme a Francesca Marchetti -. I bambini sono stati bravissimi, seduti al loro posto, tutti avevano preparato a casa i cartelloni che hanno appoggiato poi davanti la chiesa. C’erano anche tante insegnanti e questo mi ha fatto molto piacere perché testimonia che genitori e insegnanti sono dalla stessa parte nel chiedere il ritorno in classe. È stata una manifestazione tranquilla, come volevamo che fosse nel rispetto delle normative anche per il momento delicato che stiamo vivendo. Allo stesso tempo però abbiamo dato un bel segnale positivo e forte per chiedere tutti insieme il ritorno in classe».
Le ragioni della manifestazione erano state puntualizzate recentemente dalle organizzatrici in un comunicato stampa:
“L’idea nasce da numerosi comitati e gruppi di genitori, che si sono per la prima volta riuniti spontaneamente e senza alcuna bandiera politica, per chiedere che i loro figli tornino ad avere l’ istruzione a cui hanno diritto, per chiedere la riapertura delle scuole di ogni ordine e grado, convinti che bambini e ragazzi abbiano pagato un tributo enorme e troppo pesante per le loro spalle a questa pandemia e che solo una scuola in presenza possa assolvere alla propria funzione educativa e di inclusione sociale, oltre ad uno sviluppo armonico della personalità e delle potenzialità dei nostri giovani – spiegano le organizzatrici Francesca Marchetti e Sara Roccabruna -. Crediamo che noi abitanti di una città con una forte vocazione scolastica come Saronno non possiamo non far sentire la nostra voce ed il nostro disappunto, pur rispettando le drastiche misure prese ancora una volta dal Governo. Fortissima è la delusione di tanti genitori per l’ultima decisone presa di penalizzare anche i bambini più piccoli della Scuola primaria, della Scuola dell’Infanzia e dei Nidi, che con immenso sforzo di tutto il personale docente e scolastico, delle famiglie e soprattutto dei bambini stessi – ormai abituati a portare la mascherina per otto ore al giorno – eravamo riusciti a preservare anche nella forte ondata di novembre, che così duramente ha colpito il nostro territorio. Non dimentichiamo però gli studenti delle scuole superiori, che da settembre hanno frequentato complessivamente solo poche settimane di lezioni in presenza e più di tutti stanno soffrendo la ripercussione psicologica della mancanza di socialità e di vita di comunità. La chiusura della scuola oggi crea un danno al domani di un’intera generazione”.
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