Lite tra prof e mamma di una studentessa di medicina. Miglino: “I nuovi esami e l’amara realtà”
Il docente ed ex assessore alla Cultura di Saronno, Mariassunta Miglino, commenta il triste fatto di Caserta: la lite tra la mamma di una studentessa al sesto anno di medicina e il suo professore durante un esame in remoto
Il docente ed ex assessore alla Cultura di Saronno, Mariassunta Miglino, commenta il triste fatto accaduto a Caserta: la lite tra la mamma di una studentessa al sesto anno di medicina e il suo professore, che ha bacchettato la figlia con toni quantomeno discutibili durante un esame universitario in remoto. Il video dell’accaduto è diventato virale in poche ore sul web. Ecco la riflessione di Miglino.
Inaccettabile la lite, durante un esame universitario on line, tra la mamma che difende la figlia offesa e il professore che alterato alza la voce. Il video diventato virale lascia senza parole.
O forse le parole dovremmo trovarle: parole che riescano ad esprimere, per cominciare, una grande e profonda amarezza. La vicenda si presta ad essere analizzata da diversi punti di vista, tutti tristissimi..
É triste ascoltare la rabbia così manifesta e urlata di un professore, sicuramente deluso per la mancata preparazione dell’allieva, su un argomento di innegabile importanza. Ingiustificabili le parole e soprattutto il tono, esacerbato dall’altrettanto ingiustificata presenza della madre dell’allieva, che rende illegale la seduta stessa d’esame.
È triste assistere alla difesa da parte del genitore della figlia impreparata contestuale all’offesa del professore. Ancora più triste assistere alla mortificazione espressa dalle lacrime della ragazza.. Insomma, sono volati gli stracci, come si suol dire.
Io credo che in questa vicenda inqualificabile non ci sia neppure un aspetto in cui la ragione possa albergare. Le colpe sono nel docente per le parole utilizzate, le offese e i toni ingiustificabili nel suo ruolo.
Le colpe sono quelle dei genitori che da molto tempo ormai cercano in ogni modo di far sì che un figlio possa ottenere un titolo spendibile, seppur non meritato. Da molto tempo ormai passa l’idea che importante sia “il pezzo di carta”, a pochi interessa quanto, come e cosa la scuola insegni. A pochi interessano conoscenze, competenze e maturità raggiunta.
Molti genitori percepiscono fortemente la mancanza di stima e di rispetto nei confronti della figura dell’insegnante e altresì inculcano nei figli tale biasimo.
Le conclusioni da trarre da questo episodio sono tante, tutte tropo amare. Nei confronti della ragazza, tanta pena.
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