Saronno, Fagioli e Lonardoni sulla riqualificazione dell’area ferroviaria: “Accordo modificato al ribasso”
L'ex sindaco e l'ex assessore ai Lavori Pubblici sono entrati nel merito della riqualificazione da 35 milioni di euro, rivendicandone la paternità, dell'area ferroviaria di Saronno
Sono entrati nel merito della riqualificazione da 35 milioni di euro, rivendicandone la paternità, dell’area ferroviaria di Saronno e delle relative opere di compensazione che Regione Lombardia e Ferrovie Nord finanzieranno a favore della città, l’ex sindaco di Saronno Alessandro Fagioli e l’ex assessore ai Lavori Pubblici Dario Lonardoni.
Il protocollo d’intesa con Ferrovie Nord verrà presentato dalla Giunta Airoldi durante il Consiglio comunale di giovedì 18 febbraio.
«L’accordo che verrà presentato è frutto di un lunghissimo lavoro che noi abbiamo iniziato nel 2016 e ringrazio Regione Lombardia di aver lavorato con noi per cinque anni – ha sottolineato l’ex primo cittadino Alessandro Fagioli -. Quando lo scorso settembre abbiamo annunciato l’intesa raggiunta, siamo stati duramente attaccati, ci dicevano che i soldi non sarebbero mai arrivati e che il progetto non si sarebbe concretizzato. Qui il dato di fatto invece è che le cose le abbiamo fatte seriamente, però l’accordo che verrà presentato al Consiglio comunale è stato rivisto dalla nuova amministrazione giocando al ribasso».
«Il PGT prevede che le aree in oggetto vengano trattate con lo strumento dell’Accordo di Programma – continua Fagioli -. L’area FNM uffici e manutenzione di via Diaz, oggetto dei principali interventi, è assoggettata al PGT che prevede la cessione dell’area a favore del Comune per il valore del 50%. Per Ferrovie cedere il 50% dell’area non avrebbe permesso di mantenere le attuali attività e nemmeno il previsto incremento di circa 200 addetti, con la conseguenza di far saltare il progetto su Saronno e spostare tutto il polo al di fuori della nostra città. Per evitare la perdita di posti di lavoro su Saronno con tutto il relativo indotto, abbiamo scelto di andare a trattare tutta una serie di opere compensative che negli anni non erano state fatte».
Tra le opere compensative previste Fagioli ha precisato che la sua Giunta aveva concordato la realizzazione di «un parcheggio da 8000 mq sul sedime ferroviario presso la stazione di Saronno Sud lato via Grieg/Archimede, con la finalità di spostare diversa utenza che intasa i parcheggi a Saronno Centro, così da invogliare ad utilizzare lo scalo con maggiore intensità» e la «valutazione della cessione della tratta Saronno Seregno dismessa a determinate condizioni, quali la consegna dell’area allo stato originale (a raso)».
«È completamente sparito dall’accordo innanzitutto il parcheggio da 8000 metri quadri a Saronno Sud – dichiara Fagioli – che nella nostra logica serviva per convogliare tutte le auto lì e toglierle dal centro città. Inoltre si dice che il parcheggio esistente verrà messo a pagamento, quando noi abbiamo messo a pagamento il parcheggio di piazza mercato per i non residenti si sono stracciati le vesti, ora invece va bene».
«Per noi il parcheggio di Saronno Sud era importante – ha spiegato l’ex assessore ai Lavori pubblici Dario Lonardoni -. Perché i tempi di percorrenza si devono calcolare da casa al posto di lavoro, non tanto sul tempo di percorrenza del treno. È quindi evidente che l’andare a Saronno Sud, il fatto di risparmiare tempo per trovare parcheggio, il fatto di trovare un parcheggio gratuito sarebbe stato sicuramente un vantaggio per i pendolari, anche perché il parcheggio di Saronno Sud lo avevamo pensato con tutta una serie di servizi accessori per coloro che utilizzano la macchina, come il servizio di lavaggio, di cambio gomme. Non avevamo poi mai escluso di concordare con Trenord la possibilità di prevedere una riduzione della tariffa per chi va a Saronno Sud. Avremmo quindi privilegiato Saronno Sud dando parcheggio gratis, servizi accessori e una tariffa ridotta. Quindi non riesco a capire perché lo abbiano tolto, senza neanche sostituirlo con un altro progetto».
Riguardo l’area dismessa della ex Saronno Seregno l’ex sindaco Fagioli ha commentato: «Noi nell’accordo avevamo previsto di acquisire completamente l’area solo a debite condizioni, cioè a condizione che ci riconsegnassero il terreno nel suo stato originario. Qui invece nel testo c’è che il Comune ne prenderà un comodato d’uso trentennale nello stato in cui si trova. Dal punto di vista amministrativo significa che ogni aspetto della manutenzione di quel manufatto diventerà una spesa a carico dei saronnesi, compresa la manutenzione del ponte in ferro e dei pericolanti ponticelli».
Della stessa idea l’ex assessore Lonardoni: «Non riesco a capire la logica di prendersi in carico con un comodato d’uso un’area dismessa senza avere un progetto, senza avere un finanziamento. Significa prendersi a carico per un tempo non definito oneri di manutenzione con tutti i rischi di quello che potrebbe succedere visitando quell’area. Se il tutto fosse all’interno di un accordo dove vengono ben definiti i tempi entro i quali si mette a posto l’area per effetto di un finanziamento e di un progetto, si tratterebbe di valutare se è il momento opportuno o meno. Ma di fronte all’incertezza di quello che si verrà a realizzare, prendersi a carico tutti questi oneri e questi rischi non riesco a giustificarlo e a capirlo».
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