Viggiù, Bollate e altri due comuni in zona rossa: Fontana firma l’ordinanza regionale
La misura applicata nei comuni di Viggiù, Mede (PV), Castrezzato (BS) e Bollate (MI). Le misura da fascia rossa saranno applicate dalle ore 18 di mercoledì 17 febbraio
In relazione all’insorgere di cluster di contagio, legati alla diffusione di varianti del virus, il Presidente della Regione Attilio Fontana, sentito il ministro della Salute Roberto Speranza, ha stabilito con una ordinanza che nei comuni di Viggiù (VA), Mede (PV), Castrezzato (BS) e Bollate (MI), verranno applicate le disposizioni previste nella cosiddetta ‘fascia rossa’, già osservate poche settimane fa sull’intero territorio regionale, a decorrere dalle ore 18 di domani mercoledì 17 febbraio.
Inoltre con l’ordinanza si dispone che le attività scolastiche e didattiche di tutte le classi delle scuole primarie e secondarie in questi comuni si svolgano esclusivamente con modalità a distanza. Tale sospensione riguarda anche asili nidi e scuole materne. L’ordinanza è valida fino a mercoledì 24 febbraio.
Lo screening di massa a Viggiù
Proprio nella giornata di oggi il sindaco di Viggiù Emanuela Quintiglio, dopo che nei giorni scorsi si è alzato l’allarme per la crescita dei positivi in paese e l’individuazione di diversi casi di variante, aveva annunciato che tutta Viggiù sarà sottoposta a tampone per individuare tutti i positivi e i casi di “variante inglese” del Covid-19. Uno screening di massa che riguarderà quasi 5.000 persone. Un migliaio di persone sono già state convocate per domani mattina al presidio di Malnate località “le Fontanelle”. La convocazione arriva via mail o telefono direttamente da Ats.
Il caso Viggiù cominciato dopo un focolaio a scuola
Si è cominciato a parlare del caso di Viggiù nei primissimi giorni di febbraio quando dalle comunicazioni di ATS Insubria al Comune erano emersi una quarantina di casi di coronavirus tra bambini e insegnanti nelle scuole primarie di Baraggia e di Viggiù. La preoccupazione fu subito quella che il virus diffuso velocemente tra i banchi appartenesse alla variante inglese e per questo fu avviata una prima campagna di screening su circa 200 persone alla quale si presentarono in un primo momento (anche a causa dei tempi di preavviso inevitabilmente molto stretti) più o meno la metà delle persone richiamate. Dal sequenziamento genico dei primi casi emerse quasi subito che uno di essi avesse contratto la cosiddetta “variante inglese”.
Secondo i dati comunicati attraverso i bollettini quotidiani a Viggiù sono emersi attraverso l’esame del tampone 81 casi di infezione tra il 25 gennaio e il 16 febbraio.
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