Reddito di cittadinanza con documenti falsi. I carabinieri arrestano una donna
Si è presentata agli sportelli dell’ufficio postale di Renate per ottenere la carta elettronica Reddito di Cittadinanza per la quale aveva presentato istanza all’INPS, ma i suoi documenti erano falsi
Alle 13 del 4 febbraio una donna rumena 44enne, in Italia senza fissa dimora, pregiudicata per reati contro la legge sull’immigrazione, accompagnata da un bambino di 11 anni, si è presentata agli sportelli dell’ufficio postale di Renate, in Monza e Brianza, per ottenere la carta elettronica Reddito di Cittadinanza per la quale, nei giorni addietro, aveva presentato istanza all’INPS e aveva già ottenuto il codice pin per il ritiro.
Il fare sospetto della donna ha però attirato l’attenzione del personale impiegato che, mentre con una scusa la lasciava in attesa, ha immediatamente contattato il comando Stazione Carabinieri di Besana in Brianza. Gli uomini dell’Arma, intuita la situazione che si stava prospettando, si sono subito recati presso quell’ufficio e hanno accertato che sia la carta d’identità rumena che l’attestazione di soggiorno permanente per cittadini dell’UE e il certificato di attribuzione del codice fiscale (ossia i documenti presentati per ottenere il beneficio in oggetto) erano tutti falsi.
Successivamente, accertata la vera identità della donna, i militari l’hanno arrestata per tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 56 e 640 bis c.p.), possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi (art. 497 bis c.p.) e contestualmente l’hanno denunciata per falsa attestazione e falsa dichiarazione a un pubblico ufficiale (art. 495 c.p.).
Inoltre, in relazione alla domanda presentata all’INPS, per la quale aveva già ottenuto il nulla osta al ritiro del contributo, la donna è stata denunciata per i reati di tentato errore determinato dall’altrui inganno; falsità commessa da un pubblico ufficiale in certificati e autorizzazioni amministrative (artt. 56, 48 e 477 c.p.); falsità materiale commessa da privato (art. 482 c.p.).
La donna è stata quindi accompagnata e trattenuta in caserma a Seregno dove l’indomani si è tenuta l’udienza in teleconferenza di convalida dell’arresto e il contestuale rito direttissimo al termine del quale è stata scarcerata con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e rinvio al 25 maggio.
Il minore che accompagnava la donna (con il quale non ha rapporti di diretta parentela), dopo gli accertamenti del caso, informata l’autorità giudiziaria minorile, è stato affidato ai propri familiari. Nella circostanza l’undicenne è stato trovato in possesso dei reali documenti d’identità dell’indagata.
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