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Verso il congresso del PD di Saronno, le interviste ai candidati: Sabina Banfi

I candidati alla segreteria del PD saronnese sono tre: Sabina Banfi, Sara Battistini e Rino Cataneo. Pubblichiamo le interviste ai candidati in ordine alfabetico

Generica 2020

Il Partito Democratico di Saronno si avvicina al congresso cittadino. Si vota, rigorosamente online, il 14 febbraio, nel pieno rispetto delle norme di prevenzione anticoronavirus.

I candidati alla segreteria del PD saronnese sono tre: Sabina Banfi, Sara Battistini e Rino Cataneo. Pubblichiamo le interviste ai candidati in ordine alfabetico.

SABINA BANFI

«Sono nata e cresciuta a Saronno, ho frequentato il Liceo Legnani, poi dopo la laurea in Giurisprudenza mi sono trasferita in provincia di Monza e Brianza dove nel 2007 ho cominciato a fare politica, partecipando alla fondazione del PD. Sono iscritta da allora al PD, mi sono allontanata durante la segreteria Renzi, di cui non condividevo né l’idea di partito né diverse delle riforme proposte. E sono rientrata con la segreteria Zingaretti. Sono esperta di politiche educative e scolastiche, nella mia carriera professionale ho avuto la possibilità di collaborare con diversi sindaci: conosco molto bene la macchina amministrativa e ho sempre visto la politica nel senso dell’arte di governare la città e i suoi servizi da dietro le quinte oltre che come diretta responsabilità all’interno dell’amministrazione».

«Sono in una fase della mia vita in cui ho raggiunto una certa consapevolezza e la scelta di candidarmi ha anche a che fare con la volontà attraverso il mio impegno di restituire qualcosa alla città in cui vivo. Ho un’idea molto alta della politica perché l’ho vista praticata così, innanzitutto come testimonianza di valori forti a cui restare sempre fedeli, all’interno della mia famiglia d’origine. La scelta di candidarmi nasce anche dalla consapevolezza che il rinnovamento che auspichiamo dipende dalla disponibilità delle persone che lo compongono: sono animata da una genuina passione, con l’unico scopo di fare in modo che il PD saronnese sia più forte e quindi sempre più capace di sostenere l’amministrazione Airoldi per realizzare il programma di mandato e gettare solide basi per un decennio (almeno) di giunta di centro sinistra».

«L’esperienza del comitato Salvaviaroma di cui ho fatto parte mi ha consentito di toccare con mano non solo la sensibilità ambientalista dei saronnesi, ma anche la necessità di trovare forme di partecipazione e di ascolto della città. Credo che questa assoluta mancanza di attitudine, chiamiamola così, sia stata la maggiore responsabilità dell’amministrazione Fagioli che poi ha perso le elezioni. Il PD saronnese è un circolo con grandi potenzialità. E’ un circolo che deve ritrovare soprattutto la sua dimensione di collettivo, in cui si discuta, ci si confronti e si abbia la capacità di fare sintesi».

«Il congresso del prossimo 14 febbraio non è un punto di arrivo ma un punto di partenza. Nel frattempo il circolo si è avviato a fare un percorso che ha molto che vedere con la necessità di alzare il tiro, di valorizzare le nostre differenze, le nostre competenze, mettendole a disposizione della città. Dal congresso deve uscire un circolo “nuovo” nel senso di più consapevole della grande sfida che abbiamo davanti: trasformare la nostra città. A mio parere il congresso del 14 è una tappa (importante) del viaggio che avrà il suo completamento con il congresso nazionale tra meno di due anni. Io mi candido a portare il circolo di Saronno fino là».

«L’amministrazione Airoldi è composta da una coalizione con forte caratterizzazione civica. Questo chiama il PD ad una ancora maggiore responsabilità: per quanto mi riguarda non basta essere d’accordo su cosa si deve fare, fondamentale è anche come lo si fa, perché spesso il modo è strettamente connesso al sistema di valori di chi governa. Penso che questo sia uno dei ruoli del PD: forte ancoraggio ai valori della partecipazione, dell’inclusione, della parità di genere, della sostenibilità dell’equità, contro ogni forma di fascismo. E poi l’esperienza nell’azione politica e lo sguardo sovra locale che il PD ha e che metterà a disposizione per stringere alleanze utili per Saronno e oltre i suoi confini».

«Come ho già detto le differenze sono una ricchezza e non mi preoccupano, la storia del PD che sintetizzerei nella frase “cerchiamo di fare leva su ciò che ci unisce e non su ciò che ci divide”. Non mi piacciono, e sono dannosi, i personalismi, i protagonismi, l’incapacità di comprendere qual è il proprio ruolo. Se si condividono i due obiettivi di cui ho parlato in premessa (un PD forte e un forte sostegno all’amministrazione per raggiungere la nostra idea di città), le soluzioni si trovano sempre. La nostra idea è di allargare e aprire il circolo, anche con iniziative di utilizzo della sede, per esempio come luogo di studio per giovani universitari oppure organizzando una vera scuola di formazione politica. L’età anagrafica non è un limite né quando sei giovane né quando non lo sei più: dobbiamo certamente trovare il linguaggio e le modalità per parlare alle diverse categorie, valorizzando chi è disponibile ad impegnarsi».

«Penso che ci siano due questioni fondamentali che sono nelle corde dei giovani: l’impegno per la tutela dei diritti umani e le politiche ambientali. Partiremo con delle iniziative che avranno al centro queste tematiche. Per quanto concerne l’amministrazione, ricordo che il PD ha partecipato attivamente alla costruzione del programma di mandato nel quale a mio avviso c’è la nostra idea di città e che costituisce la mappa del nostro agire. Ciò che caratterizzerà in particolare il nostro impegno sarà certamente la trasformazione urbanistica della città non disgiunta da una visione di città che sia capace di essere equa e di tenere dentro nel suo sviluppo i bisogni anche dei più fragili. Saronno dovrà essere capace di investire sulla sua trasformazione non lasciando indietro nessuno. E noi saremo lì per fare in modo con le nostre forze migliori che questo accada».

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 04 Febbraio 2021
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