Flora, fauna e stato di suolo e acque nell’ex Isotta Fraschini. Vivaio Saronno pubblica le relazioni degli esperti
Nuovo appuntamento sui profili social di Vivaio Saronno, progetto nato per raccogliere idee e rilanciare la riqualificazione dell’area dismessa ex Isotta Fraschini, l'ex industria presente a due passi dalla stazione della città
Sono online sul sito di Vivaio Saronno le due relazioni tecniche redatte dai professionisti che in questa prima fase stanno lavorando alla caratterizzazione geologica dell’area, iter che dovrà precedere l’inizio dei lavori di bonifica.
Il progetto di riqualificazione dell’area nasce dalla volontà della nuova proprietà di voler trasformare in un “bene comune” l’enorme area industriale dismessa presente alle spalle della stazione di Saronno (ne abbiamo parlato qui).
I documenti pubblicati riguardano lo studio preliminare che definisce flora e fauna attualmente presenti nell’ex area industriale e un’indagine utile a definire lo stato dei terreni e delle acque di falda, con un breve riassunto delle attività di caratterizzazione svolte agli inizi degli anni 2000.
Analisi della flora e della fauna nell’ex Isotta Fraschini
Nell’indagine floristica condotta dall’agronomo Francesco Radrizzani e dal naturalista Andrea Ferrario (disponibile qui) è stata utile per definire la flora e la vegetazione presente all’interno dell’area e ha permesso di identificare 53 specie di piante vascolari presenti.
«Il sito è stato totalmente abbandonato da circa 30 anni e la vegetazione presente è il connubio tra impianti a verde realizzati durante il periodo di attività dell’azienda e la vegetazione che spontaneamente si è evoluta nelle ultime tre decadi» si legge nel documento.
Delle 53 specie di piante identificate 22 sono da classificare come specie esotiche, ovvero piante presenti per azione dell’uomo, quindi al di fuori del loro areale naturale di distribuzione. 9 piante sono definite come specie da contrastare e contenere dalla legge regionale a tutela della biodiversità; tra queste c’è l’ailanto, chiamato anche albero del paradiso, che è classificato a livello di Unione Europea come specie aliena invasive di rilevanza unionale.
Grazie al posizionamento di una foto-trappola nella zona a margine tra gli edifici e l’area verde, sono state poi censite sette specie: tre mammiferi (coniglio, gatto, volte) e quattro uccelli (merlo, pappagallo amazzone, picchio verde, picchione). «Per i mammiferi è interessante rilevare la presenza della volpe che è riuscita ad utilizzare qualche corridoio all’interno del tessuto urbano per poter raggiungere questa area verde che di fatto è notevolmente isolata da altri ambiti naturali» si legge nello studio.
Dopo le necessarie operazioni di bonifica l’obiettivo sarà quello di ricostruire un’area verde: «I presupposti di base per poter ricreare una “forestazione urbana” possono essere considerati interessanti ma è necessario riprogettare la matrice verde presente sia in chiave di fruibilità ma anche naturalistica, mantenendo i singoli elementi, come piante adulte di platano, e nello stesso tempo rinnovando gli elementi necessari per lo sviluppo di aree di pregio naturalistico, in particolare valutando una gestione e miglioramento del suolo presente, quale elemento base per lo sviluppo di aree verdi che possano diventare un riferimento per la biodiversità e il paesaggio dell’area rispetto alla matrice urbano in cui è inserita, oltre che per ricreare un contesto fruibile dalla cittadinanza».
Inquinamento e bonifica dell’area Ex Isotta-Fraschini, Vivaio Saronno intervista Luca Pizzi
Lo stato qualitativo del suolo e delle acque di falda
Non è la prima volta che l’area viene sottoposta ad indagini di caratterizzazione ambientale, le prime vennero infatti eseguite tra il 2000 e il 2003. Un periodo però antecedente all’entrata in vigore di norme che hanno poi ridefinito le procedure per caratterizzare i terreni.
Le indagini ambientali del sottosuolo saranno finalizzate alla conoscenza diretta dello stato qualitativo dei terreni; a tal scopo verranno quindi realizzate 47 trincee esplorative e 39 sondaggi a carotaggio continuo.
Si indagherà inoltre anche sulle acque di falda per valutare eventuali impatti negativi dovuti alle lavorazioni condotte nell’ex azienda. «Per il campionamento delle acque di falda sarà utilizzata, previa accurata verifica dello stato d’integrità delle opere, la rete di monitoraggio realizzata nel 2000, la quale risulta costituita da 8 piezometri distribuiti uniformemente nell’intorno della ex-cava» si legge nel documento, dove viene inoltre spiegato che verranno realizzati altri 4 piezometri in punti dell’area non coperti dalla rete esistente.
Nel documento si sottolinea che prima della caratterizzazione vera e propria verranno eseguite opere di pulizia, decespugliamento e di messa in sicurezza dell’area, che insieme alle attività di indagine vera e propria avranno una durata di circa due mesi.
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