Saronno, dall’inquinamento ai bagolari di via Roma. Il sindaco Airoldi risponde su Radiorizzonti
Durante l’intervista il primo cittadino Augusto Airoldi ha toccato diversi argomenti: l'ospedale, un'aggiornamento sui positivi in città, il rispetto delle norme anti-covid, i bagolari di via Roma e l'inquinamento
Ogni ultimo sabato del mese il sindaco di Saronno è in diretta su Radiorizzonti in Blu per l’ormai consueto appuntamento con “Il sindaco risponde”. Durante l’intervista il primo cittadino Augusto Airoldi ha toccato diversi argomenti: l’ospedale, un’aggiornamento sui positivi in città, il rispetto delle norme anti-covid, i bagolari di via Roma e l’inquinamento
I SINDACI DEL SARONNESE SCRIVONO ALLA MORATTI
«È un obiettivo del quale sono molto soddisfatto. Abbiamo lavorato per alcune settimane con tanti sindaci del bacino dell’ospedale di Saronno, anche di paesi non direttamente confinanti con noi. Voglio ringraziare i miei 17 colleghi sindaci che in queste settimane hanno lavorato con me e Paolo Pavan, sindaco di Rovello Porro che fa parte del tavolo tecnico per l’ospedale dove rappresenta la Bassa Comasca. È stato un lavoro che ha riscosso la condivisione dei sindaci al di là del colore politico.
Il fatto che così tanti sindaci in rappresentanza di quasi 200 mila abitanti abbiano deciso di scrivere all’assessore Moratti per chiedere quale sarà il futuro dell’ospedale di Saronno, è un fatto senza precedenti, perché dimostra al di là del fatto che l’ospedale sia presente fisicamente nel nostro Comune, che l’interesse sul futuro dell’ospedale è molto alto e vivo ed è un interesse che Regione Lombardia non potrà trascurare. Lo abbiamo fatto perché ci teniamo, non siamo dei tecnici di sanità ospedaliera quindi non tocca a noi dire cosa si deve fare per rilanciare l’ospedale di Saronno. Come sindaci siamo però i primi responsabili della salute dei cittadini e quindi abbiamo ritenuto un nostro dovere istituzionale rivolgerci all’autorità sanitaria politica di Regione Lombardia perché questa autorità sanitaria si esprima su quale sarà il futuro dell’ospedale.
È chiaro che noi chiediamo un futuro di rilancio, un futuro che riapra le tante divisioni che sono state chiuse perché il nostro ospedale è stato trasformato in un ospedale Covid. Vogliamo però sapere se passato il Covid queste divisioni verranno riaperte, se verranno fatti investimenti non solo per la messa a norma ma per il rilancio dell’ospedale e vogliamo sapere soprattutto cosa intende fare l’autorità politica regionale per sopperire alla drammatica mancanza di personale a cui oggi l’ospedale è sottoposto. Rischiamo che nelle prossime settimane ancora una piccola riduzione di medici, soprattutto di medici anestesisti, porti alla sostanziale paralisi dell’ospedale di Saronno.
Siamo al limite della chiusura. Oramai gli anestesisti rianimatori sono ridotti ad un numero talmente esiguo, sono 6 e dovrebbero essere una ventina per coprire adeguatamente tutte le turnazioni, è chiaro che se un domani un altro anestesista rianimatore decidesse di andare a lavorare da un’altra parte o andrà in pensione rischiamo di non riuscire a garantire nemmeno il numero minimo di presenze. Se negli obiettivi di Regione Lombardia c’è che l’ospedale di Saronno venga ridotto ad un poliambulatorio noi lo vogliamo sapere, noi oggi chiediamo chiarezza.
Ci siamo permessi di scrivere all’assessore Moratti e ci aspettiamo una risposta a breve, perché oramai il tempo delle risposte è quasi scaduto. In realtà rivolgersi al suo predecessore era un po’ come sparare sulla Croce Rossa, quindi abbiamo evitato di farlo. Sicuramente l’assessore Moratti, che ha delle competenze anche manageriali che in tanti le riconoscono, sono certo che saprà risponderci presto».
LA SITUAZIONE DEI POSITIVI A SARONNO
«Oggi abbiamo 166 cittadini positivi, erano 147 sabato scorso. Il numero assoluto è basso, ma il trend è in crescita, è un campanello d’allarme al quale non possiamo non prestare attenzione, anche perchè andiamo verso un allentamento delle misure di restrizione, non possiamo correre il rischio che questo 166 si alzi, altrimenti poi ricadiamo nel vortice nel quale siamo già stati. I cittadini guariti sono 2493 da inizio Covid, erano 2445, quindi c’è una buona crescita anche di chi il Covid l’ha fortunatamente superato. C’è purtroppo anche un lieve incremento delle persone decedute, oggi sono 162 da inizio pandemia, erano 158 la scorsa settimana, a queste famiglie va la vicinanza e il cordoglio del sindaco e di tutta la cittadinanza.
La situazione nelle case di riposo saronnesi è abbastanza tranquilla sia dal punto di vista delle positività sia dal punto di vista delle vaccinazioni. Tutte le tre case di riposo saronnesi hanno concluso il primo ciclo di vaccinazioni, sia per quanto riguarda gli ospiti sia per quanto riguarda il personale, si stanno preparando per la seconda fase che verrà fatta nei prossimi 15 giorni.
Stiamo valutando l’attivazione di un punto dove che i medici di medicina generale possano inoculare il vaccino anti Covid ai loro degenti, abbiamo già qualche contatto con alcuni gruppi di medici e stiamo vedendo di organizzare anche questa seconda fase quindi è molto probabile che a breve metteremo a disposizione anche un punto dove i medici di medicina generale che vorranno vaccinare i pazienti contro il covid potranno farlo».
L’INVITO AL RISPETTO DELLE NORME ANTI-COVID
«Continua la campagna di sensibilizzazione “Saronno si protegge” che nelle scorse settimane ha portato cartelli di diverse dimensioni in giro per Saronno, con tutta una serie di consigli che mi permetto di ricordare ai cittadini di seguire con grande attenzione e grande scrupolo, non solo perché questo protegge la loro salute, ma anche perché seguire queste indicazioni evita di incorrere nelle inevitabili sanzioni. Io ho sempre detto che la moral suasion non può essere considerata in alternativa alla erogazione di sanzioni. Quando la Polizia locale trova una situazione gravemente non in linea con le norme, fa il suo lavoro. Sono sanzioni salate, perché stiamo parlando di 400 euro di multa. Capisco che sia una bella botta, ma purtroppo la legge non permette di dare sanzioni di 40 euro, obbliga la Polizia locale a dare sanzioni da 400 euro. Per cui invito tutti a seguire con scrupolo le normative anti-covid, perché non solo si protegge la propria salute ma si risparmiano anche tanti soldi».
I BAGOLARI DI VIA ROMA
«Su via Roma avevamo detto in campagna elettorale che avremmo lavorato ad un progetto di sistemazione di via Roma dal punto di vista viabilistico, ciclopedonale e della sosta, un progetto che salvasse gli alberi di via Roma, questo viale storico della nostra città con questi bagolari maestosi. È quello che stiamo facendo, abbiamo in fase di avanzata realizzazione un progetto, che presenteremo alla città nel giro di qualche settimana, che raggiungerà questo obiettivo. Via Roma sarà sistemata (la parte viabilistica, ciclopedonale, la sosta e i marciapiedi), nel rispetto della rigenerazione urbana, quindi nel cercare di non aggiungere cemento a cemento, ma approfittare di questi interventi per dare alla città un volto più vivibile e attraente. Siamo quasi pronti con questo progetto che sono sicuro incontrerà il favore dei cittadini.
Il progetto prevederà delle analisi specifiche per capire lo stato di salute dell’albero, per capire se è un albero destinato a vivere nei prossimi 30-40 anni oppure è un albero destinato a morire nei prossimi 5-10 anni. Da questi test che faremo capiremo quali sono i bagolari che vale la pena lasciare così come sono piuttosto che quelli che sono destinati a vivere pochi anni e in quel caso verranno sostituiti. Stiamo cecando di utilizzare tutte le tecniche a disposizione per dare un risultato che sia il migliore possibile per i nostri cittadini, in linea con quello che abbiamo promesso in campagna elettorale».
SARONNO è L’OTTAVA CITTÀ EUROPEA PER TASSO DI MORTALITÀ PER PM2,5
«Il dato è di per sé preoccupante. Contestualizziamo questo dato, perché è uscito il nome Saronno? Perché a Saronno c’è una centralina dell’Arpa che rileva il PM10 e il PM2,5 che si trova nei pressi della scuola media Aldo Moro. Essendo collocata questa centralina che rileva anche le polveri sottili a Saronno è chiaro che se uno cerca dov’è più alto il livello di inquinamento viene fuori Saronno. Se uno va nei paesi che abbiamo citato prima è molto probabile che il dato sia lo stesso, perché il PM10 e il PM 2,5 si estendono su un’area molto vasta e sono il risultato del modo in cui viviamo, prevalentemente sono il risultato degli impianti di riscaldamento, degli allevamenti intensivi e dei motori a combustione.
Questo inquinamento deriva in gran parte dagli impianti di riscaldamento. Un intervento che andrebbe fatto è di eliminare tutte le vecchie caldaie e progressivamente spostarsi verso una produzione di energia meno inquinante. Mi permetto di dire che a noi, quando ne abbiamo la possibilità, in casa ci piace accendere il camino; purtroppo però le fiamme libere producono molto particolato, quindi invito chi accende questi camini con fiamme libere a non farlo perché contribuiscono molto a far aumentare questo tipo di inquinamento.
Questo dato ci permette di dire che il programma che abbiamo presentato ai cittadini saronnesi è il programma giusto, perché uno dei suoi cardini è quello della sostenibilità ambientale. I bagolari sono le essenze arboree che più di tutti gli altri assorbono inquinamento, quindi la scelta di abbattere i bagolari di via Roma era una scelta scellerata.
Saronno necessita di un significativo aumento della presenza di alberi, per cui abbiamo nel programma un progetto di cosiddetta riforestazione urbana. I progetti di riforestazione urbana, finanziabili tramite i bandi dell’Unione Europea, sono progetti che vanno in questo senso perché tendono a ridurre l’inquinamento su vasta scala. Quello che faremo nei prossimi mesi è che con i Comuni con i quali abbiamo lavorato per l’ospedale, condivideremo un progetto di riforestazione complessiva, cioè decidere tutti assieme di mettere a dimora nei prossimi anni migliaia di alberi non solo a Saronno ma in tutto il Saronnese, partendo dalla necessità di rispondere ad una legge che dice che i Comuni devono mettere a dimora un albero per ogni cittadino che nasce. Se noi Comuni del Saronnese nei prossimi 5 anni ci prendessimo l’impegno di mettere a dimora ciascuno un albero per ogni cittadino che nasce, porteremmo avanti un progetto di riforestazione urbana che nel giro di 5-10 anni migliorerebbe sicuramente il livello dell’inquinamento a Saronno. Questi non sono problemi che si risolvono nel breve periodo, bisogna cambiare necessariamente la modalità in cui viviamo».
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