I rischi di TikTok e la morte di Antonella, La Rivincita: “Controlliamo i nostri figli e il loro smartphone”
La presidente dell'associazione culturale di Saronno "La Rivincita", Carmen Federico, commenta il tragico fatto legato alla piccola Antonella, morta partecipando ad una challenge sul social network che spopola tra i giovanissimi
La presidente dell’associazione culturale di Saronno “La Rivincita”, Carmen Federico, commenta il tragico fatto legato alla piccola Antonella, morta partecipando ad una challenge sul social network che spopola tra i giovanissimi.
“Non puo’ volar via lassu’ nel cielo infinto un angelo di appena dieci anni.”
Si, proprio così, Antonella era un piccolo fiore, aveva la cintura dell’accappatoio intorno al collo stretta fino a toglierle il respiro, fino all’ asfissia… E’ cio’ che ha causato un gioco, estremo a dir poco, privo di ogni logica – hanging challenger (la sfida dell’impiccato) – che rappresenta una competizione che consiste nello stringersi una cintura o una corda al collo e resistere il piu’ possibile fino allo svenimento. La regola di questa assurda gara prevede infatti che “vince chi resiste piu’ a lungo”.
E questa volta, la competizione, si è consumata in una vera tragedia per la piccola Antonella di soli 10 anni di Palermo.
Ma qual è la causa? Chi ha dato impulso a questa gara e soprattutto “perchè”?
Come sappiamo, le misure di isolamento forzato anti – contagio hanno favorito molto la notevole diffusione di TikTok, un social nato in Cina nel 2016, che ha preso piede sempre di più in ogni parte del pianeta dal cui utilizzo improprio potrebbero derivare, come ne caso di Antonella, elevati rischi, in particolar modo, per i piu’ giovani.
Parliamo di pericolo per la loro sicurezza nei riguardi finanche dei predatori sessuali e cyber bulli.
La pandemia, è di fatto un momento storico connotato da molteplici criticità, con riguardo specifico ai bambini e agli adolescenti in concreto dimenticati anche dalle istituzioni e diventati INVISIBILI, VERI E PROPRI FANTASMI
Ed è proprio questa categoria che è stata, per forza di cose, costretta a restar in casa, nel senso letterale della parola e a trascorrere la maggior parte del del tempo “online”.
Da indagini recenti, in Italia si registra un considerevole aumento degli utenti tiktok nella esorbitante misura di ben 4 milioni fino a giugno 2020, in prevalenza minori di età.
Seppure il social sia nato per mettere a disposizione una sorta di strumento ludico e divertente attraverso il “doppiaggio”,ovvero la interpretazione di veloci e semplici movimenti, con basi audio e film ed effetti particolari in circa 16 – 60 secondi, allo stato si e’ rivelato estremamente pericoloso per la presenza di molti lati oscuri tale da non definirlo “raccomandabile”.
E’ noto cosi come da recenti ricerche, che i dati sensibili di tutti gli utenti iscritti a tale piattaforma su server cinesi, vengono captati attraverso l’analisi dei video, peraltro mai condivisi sulla piattaforma quindi, ne sono derivate anomale e pericolose manipolazioni.
Tuttavia, la peggiore preoccupazione, la piu critica, è rappresentata dal fatto che i minori (l’età minima per la registrazione dovrebbe risultare di 13 anni…), mostrano la propria immagine senza alcuna protezione e molti mettono in evidenza il proprio aspetto fisico al fine di un “successo” facile e per un ampio gradimento indotto della sfrenata conquista di followers, diventata una vera e propria mania.
Inoltre TiKTok, mostrando pubblicamente tutti gli account anche ai non iscritti, permette la visualizzazione e le condivisioni di tutti gli utenti. In questo caso, qualsivoglia persona puo’ contattare i ragazzini che “incuriositi” accettano amicizie di estranei.
I rischi che ne derivano, sono molteplici: pedofilia, pornografia e cyberbullismo, per non parlare di competizione ed esibizionismo.
L’appello che in questa sede si vuol fare, proprio per scongiurare tali rischi, è rivolto a noi genitori che “dobbiamo” fare di tutto per controllare i nostri figli al fine di evitare che lo smartphone diventi l’unico e solo strumento nelle loro mai per molte ore, uno strumento con cui è possibile far tutto ormai e soprattutto parlare con loro dei pericoli che vi insidiano.
Carmen Federico
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