Ospedale di Saronno, Airoldi: “Assicuro il mio impegno per coinvolgere i sindaci del territorio”
Comunicato del sindaco di Saronno sul tema dell'ospedale cittadino dopo le voci degli ultimi giorni, le difficoltà del nosocomio dovute alla carenza di personale e l'incontro in Municipio con una delegazione del personale sanitario
«Ieri mattina ho ricevuto una delegazione composta da personale del reparto di rianimazione dell’ospedale di Saronno. Ringrazio per l’incontro, che si è svolto nel rigoroso rispetto della normativa anti-Covid». Inizia così la nota con la quale il sindaco di Saronno Augusto Airoldi commenta la situazione dell’ospedale cittadino, al centro di voci e notizie che si rincorrono legate alle difficoltà che stanno mettendo a rischio il futuro del presidio di piazza Borella.
L’ospedale è infatti alla prese con carenza di personale, soprattutto per quanto riguarda il reparto di rianimazione e terapia intensiva: una mancanza che mette a rischio il reparto e che può ridimensionare l’intero presidio ospedaliero.
Manca personale, terapia intensiva dell’opedale di Saronno in difficoltà
Airoldi ha rilasciato un comunicato in cui fa il punto della situazione dopo l’incontro tenutosi ieri, lunedì 4 dicembre, con una delegazione del personale sanitario dell’ospedale negli uffici del Municipio.
Dopo quanto spiegato dall’infermiera Filomena Ferraiuolo, a nome di tutta la delegazione e a seguito del confronto con il sindaco, ecco ora anche le dichiarazioni del primo cittadino, che rassicura sul suo impegno e sulla volontà di coinvolgere altri sindaci del territorio per portare la questione legata all’ospedale di Saronno alle attenzioni dei vertici regionali, a cui spettano decisioni e soluzioni concrete per risolvere.
«I presenti, con la passione propria di chi mette tutto se stesso in una attività professionale indispensabile per la salute di tutti noi – prosegue Airoldi – mi hanno rappresentato la cronica carenza di personale medico in servizio al reparto di rianimazione del nostro ospedale che, se non rapidamente colmata dalla direzione aziendale, rischia di portare, se non alla chiusura, ad un drastico ridimensionamento dello stesso. E, come è facile intuire, senza adeguato numero di anestesisti non esiste chirurgia, blocco operatorio, pronto soccorso 24×7, … In altre parole non esiste più un Ospedale di primo livello, ma un poliambulatorio».
«Ho assicurato il mio impegno per una azione che coinvolga tutti i sindaci del territorio da attuarsi quanto prima – sottolinea il sindaco – pur nella consapevolezza che il caos che regna in Regione Lombardia in tema di sanità rende tutto ancor più difficoltoso».
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