Lu-Ve Group sostiene la scuola: assegnate le borse di studio “Ermanno e Chiara Liberali”
L’iniziativa, giunta alla sua 19esima edizione, ha visto la premiazione di 48 studenti universitari e di scuole superiori per un valore complessivo di oltre 100mila euro
LU-VE Group non dimentica la scuola. In uno degli anni più difficili per gli studenti di tutto al mondo, alle prese con le conseguenze causate dalla pandemia di Covid-19, la multinazionale varesina quotata su Mta – terzo operatore globale nel settore degli scambiatori di calore ad aria – rilancia il proprio impegno verso il futuro con la 19esima edizione della Borsa di studio “Ermanno e Chiara Liberali”. Il riconoscimento – il cui valore complessivo ha superato quest’anno i 100.000 euro – è stato assegnato a 48 alunni universitari e delle scuole superiori.
La Borsa è andata a studenti figli di collaboratori di Uboldo, Travacò Siccomario (PV), Limana (BL) e Alonte (VI). Dal 2021 LU-VE includerà nell’iniziativa anche i collaboratori dello stabilimento di Novosedly (Repubblica Ceca), mentre un ulteriore ampliamento anche ad altri Paesi europei è in fase di studio.
La Borsa “Ermanno e Chiara Liberali” è intitolata ai genitori del presidente di LU-VE, Iginio Liberali, che completò il suo ciclo di studi alle scuole medie, superiori e poi all’università, proprio grazie alle borse di studio. Inizialmente nata per i soli collaboratori dello stabilimento di Uboldo, negli anni è stata estesa alle altre sedi italiane (dal 2020 ad esempio si è aggiunta Alonte): complessivamente sono stati premiati 279 studenti per una somma totale di oltre 400.000 euro.
L’impegno di Lu-Ve al fianco degli alunni e delle loro famiglie era stato sottolineato anche nella scorsa primavera, quando durante la prima ondata di Covid-19 il gruppo lombardo aveva deciso di donare 130 tablet ai figli di dipendenti e collaboratori per aiutarli ad affrontare le nuove forme di attività didattiche da remoto.
«Complimenti ai vincitori! – ha affermato Iginio Liberali, presidente di LU-VE –. Conosco bene il valore che una borsa di studio può rivestire, e non parlo solo di quello economico, visto che se ho potuto studiare proprio grazie alle borse della Necchi di Pavia, dove mio padre lavorava come operaio. Spero che in quest’anno così complicato, il nostro supporto possa rappresentare per questi ragazzi uno stimolo ulteriore, nel solco dei principi del nostro Gruppo: umiltà, passione e intelligenza creativa. Il futuro cammina sulle gambe dei giovani. Sta a noi supportare i più meritevoli».
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