Il Pci pronto alle elezioni 2021, con il proprio simbolo. “Mai con il Pd”
Il turno elettorale del 2021 decide i sindaci di Busto Arsizio, Varese e Gallarate, ma anche di qualche altro Comune medio-grande. I comunisti pensano anche ad alleanze, purché alternative al centrosinistra
Una «netta alternativa e contrapposizione alle esperienze passate» di centrosinistra, ripartendo dall’anticapitalismo e dal simbolo della falce e martello. È l’impegno del PCI della provincia di Varese, in vista del turno elettorale del 2021, il più impegnativo, quello che decide i sindaci nelle tre maggiori città, Busto Arsizio, Varese e Gallarate.
La “risoluzione” è stata votata dalla assemblea degli iscritti al PCI della Provincia di Varese e confluisce su una decisione chiara: «garantire una presenza del PCI con proprie liste o in liste condivise con la sinistra di alternativa».
Contrapposizione al centrosinistra, ma appunto non per forza con una corsa solitaria: il rinato Partito Comunista Italiano non esclude convergenze con altri partiti o movimenti, ma ribadisce anche che il simbolo della falce e martello con bandiera rossa e bandiera italiana è centrale e dovrà appunto essere presente «anche nel caso in cui si dovesse presentare un‘alleanza a sinistra del Pd, con forze politiche, sociali e culturali» alternative al centrosinistra.
La prospettiva è dunque di una presenza del Pci almeno nelle maggiori città della provincia di Varese che vanno al voto. A Gallarate si ricandida il sindaco uscente Andrea Cassani, il centrosinistra schiera Margherita Silvestrini e la lista civica PiùGallarate va da sola (con qualche ambizione di aggregare altri). A Busto la situazione è meno definita, a Varese l’uscente Davide Galimberti potrebbe vedersela con l’ex ministro Roberto Maroni.
Peraltro non sono pochi anche gli altri Comuni che andranno elezioni, tra cui Caronno Pertusella (20mila abitanti, sesto Comune per popolazione della provincia, sindaco uscente di centrosinistra) e Cislago (dove le acque in maggioranza sono molto agitate).
Qui di seguito la risoluzione completa del PCI:
L’Assemblea online degli iscritti al PCI della Federazione di Varese, svoltasi Giovedì 3 dicembre c.a. alle ore 21:00, dopo un’attenta valutazione della situazione politica nazionale, regionale e locale (dalla emergenza Covid-19 al ruolo centrale della sanità pubblica, fino alle questioni economiche ed occupazionali del territorio ulteriormente accentuate dall’attuale pandemia), è passata ad esaminare nello specifico, la complessa problematica inerente le prossime elezioni amministrative in Provincia di Varese,.
l’Assemblea ha rimarcato la necessità di una politica atta a dare centralità alla linea politica nazionale anche nelle elezioni amministrative, “ritenuto momento decisivo per un insediamento nei territori”, così come era stato precedentemente affermato in un comunicato dell’estate scorsa, quando si è voluto sottolineare, anche in termini simbolici, il ruolo del partito, il contesto elettorale per le prossime tornate elettorali.
Si ribadisce, pertanto di impiegare il simbolo del Partito Comunista Italiano anche nel caso in cui si dovesse presentare un‘alleanza a sinistra del PD, con forze politiche, sociali e culturali che organicamente non presentano alcuna disponibile affinità per la presentazione delle liste elettorali rispetto al centrosinistra.
Il Partito Comunista Italiano, anche in provincia di Varese, rigetta la logica del “voto utile” come atto dovuto che in virtù del voto al “meno peggio” che nel recente passato ha reso subalterno il peso politico di chi non si riconosce nelle scelte fondamentalmente neoliberiste che a vario titolo hanno incancrenito la situazione socioeconomica e politica del paese.
È palese, sotto gli occhi di tutti, come le amministrazioni guidate dal centrodestra e quelle guidate dal PD abbiano portato avanti le stesse politiche, e noi non ci scordiamo la commemorazione dei repubblichini di Salò nel 2017 a Somma lombardo, per noi l’antifascismo e la Costituzione della nostra Repubblica sono fondamentali.
Si è consapevoli, dunque, che il centrosinistra, alla luce del sua traiettoria politica si è rivelato, di fatto, negli anni, la “tomba” della sinistra. Occorre altro per ricostruire un certo “tessuto” nel Paese, occorre portare avanti un percorso che dia voce ai cittadini, ai lavoratori, dal privato al pubblico, ai precari, a chi ha pagato sulla propria pelle questi anni di crisi aggravati dalle politiche liberiste del centrodestra e di chi, per convenienza, si è mascherato da sinistra senza condividerne valori e sensibilità; due facce della stessa medaglia.
La nostra proposta è dunque un programma di netta alternativa e contrapposizione alle esperienze passate, già dalle prossime settimane, daremo corso a progetti che possano garantire una presenza del PCI con proprie liste o in liste condivise con la sinistra di alternativa, alle elezioni amministrative del prossimo anno, in primis quelle riguardanti Gallarate, Busto, Varese.
La presenza del Partito Comunista Italiano e la sua diffusione sono quanto mai necessarie e fondamentali per la costruzione di una reale alternativa sociale e politica di cui il nostro elettorato di riferimento è, a volte, ed anche inconsciamente, assolutamente orfano.
Varese 7 dicembre 2020
Partito comunista Italiano Federazione di Varese
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