Rescaldina, alberi tagliati al Bosco della Pace: «Rischiavano di cadere, li sostituiremo»
Gestione del verde pubblico ancora una volta sul "banco degli imputati" a Rescaldina con un'interrogazione del M5S. Già prevista una ripiantumazione
Gestione del verde pubblico ancora una volta sul “banco degli imputati” durante l’ultima seduta del consiglio comunale di Rescaldina, con il Movimento 5 Stelle che ha chiesto conto al sindaco Gilles Ielo del taglio di alberi effettuato ad inizio ottobre nel Bosco della Pace, nella parte del polmone verde rivolta verso il cavalcavia di via De Gasperi, tra i quali «diversi esemplari di alto fusto, di età non inferiore a dieci anni, apparentemente sani e non danneggiati o pericolosi per l’incolumità delle persone».
Il tema era già stato portato in aula durante la precedente riunione del parlamentino cittadino dal centrodestra, che aveva chiesto più manutenzione proprio a poche ore da quando in paese era stata registrata la caduta di una quindicina di alberi a causa della violenta ondata di maltempo che si era abbattuta sul Legnanese. Questa volta, invece, i pentastellati hanno portato l’attenzione su un’area specifica, chiedendo spiegazioni rispetto alle ragioni dell’intervento e all’eventuale presenza di una perizia preventiva per valutare la situazione e, soprattutto, come la giunta “targata” Vivere Rescaldina pensi di compensare il taglio delle piante e quale sia il bilancio attuale tra piante tagliate e nuove piantumazioni in paese.
«La tutela del verde è obiettivo primario dell’amministrazione così come il suo mantenimento in sicurezza, obiettivo da raggiungersi attraverso un’attenta attività di manutenzione – ha sottolineato Massimo Oggioni, capogruppo del M5S -. La qualità dell’aria della nostra zona, tra le più basse non solo della Lombardia ma d’Italia, ci impone di considerare ogni singolo albero come un bene prezioso a cui è legata in maniera stretta la nostra salute».
Se i numeri parlano di un pareggio tra tagli e nuove piantumazioni, il punto per il sindaco non sta tanto nella quantità ma nella qualità: «Il bilancio numerico a mio avviso ha poco senso: le nuove piantumazioni sono state fatte nelle piazze e nel paese, ma soprattutto nelle scuole e con alberi da frutto e a mio avviso andrebbe fatto un approfondimento sulla loro qualità – ha spiegato Ielo -. Nel Bosco della Pace c’erano sì alberi di età superiore ai dieci anni, ma tutte le piante abbattute erano della famiglia delle acacie, che ha tendenzialmente una vita massima di cinquant’anni. Proprio il fatto che fossero di età così avanzata è stato uno dei motivi dell’abbattimento, ma i motivi che hanno portato l’amministrazione a decidere l’intervento sono riconducibili principalmente agli eventi atmosferici di fine settembre (nel Bosco della Pace il maltempo causò allora la caduta di diversi alberi, anche se senza conseguenze né in termini di danni, né per la viabilità, ndr). È stata subito effettuata un’analisi delle piante con relativa relazione di un agronomo in base alla quale gli alberi di quella fascia erano tutti alberi classificati come piante che per difetti morfologici e strutturali riscontrati devono ascriversi alla categoria statisticamente ad alto rischio di caduta e schianto, per i quali la prospettiva di vita è gravemente compromessa e ogni intervento di risanamento risulta vano».
«La nostra intenzione è quella di ripiantumare – ha aggiunto il sindaco -. Con l’abbattimento, però, è tornata visibile una linea di lampioni prospicienti al cavalcavia che si presta alla creazione di un percorso, visto che nel Bosco della Pace è stata installata un’area con attrezzi ginnici. Vorremmo coinvolgere gli istituti scolastici in un’elaborazione del riallestimento del verde che tenga conto sia della questione di sicurezza – dal momento che alberi così alti vicino al cavalcavia potevano essere pericolosi -, sia della vivibilità del parco, determinando insieme agli agronomi quali piante scegliere, con l’indicazione già arrivata che parla di piante autoctone. Non mi sbilancio però sulle tempistiche, dato che in questo momento percorsi partecipativi sono di difficile attuazione».
Per il Movimento 5 Stelle, però, il bilancio in pareggio non basta dal momento che gli alberi ad alto fusto abbattuti sono stati sostituiti con alberi da frutto. «Il bilancio in pareggio vede rimossi alberi ad alto fusto, con potenza generativa a livello di ossigeno piuttosto importante, sostituiti con alberi molto più piccoli, la cui capacità di fornire ossigeno raggiungerà i livelli delle piante sostituite solo nell’arco di diversi anni – ha replicato Oggioni -. Sarebbe buona norma sostituire un albero ad alto fusto rimosso con più alberi più piccoli. C’è poi una tendenza a parlare di piante come robinie sostituite da specie autoctone, ma se non sbaglio si tratta di una specie presente nel nostro territorio da oltre tre secoli e considerarla non autoctona è un po’ una forzatura».
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