Nuovo Dpcm e montagna, i consigli del Cai
Le limitazioni del provvedimento non impediscono il protrarsi delle attività in montagna, sia pure a determinate condizioni
“La consapevolezza di quanto sia delicato il momento attuale deve indurre ciascuno di noi alla massima prudenza e al costante rispetto di sé e degli altri, accettando limitazioni che comunque non impediscono il protrarsi delle attività in montagna, sia pure a determinate condizioni”, queste le parole del Presidente generale del Club alpino italiano Vincenzo Torti e del direttore Andreina Maggiore, dopo la firma del DPCM del 24 ottobre che prevede l’applicazione di una serie di misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid – 19. Per questo motivo, il Club alpino italiano, oltre a ribadire l’invito al rispetto delle disposizioni precisa quanto segue:
Cosa si può continuare a fare
La raccomandazione di non spostarsi non è riferita alle attività motorie che vengono svolte all’aperto (il trekking, cioè l’escursionismo è richiamato nella circolare del Ministero dell’Interno del 27 ottobre 2020). Di conseguenza le attività in montagna dei soci e delle Sezioni Cai si possono svolgere, solo con il più fermo rispetto dell’utilizzo dei dispositivi di protezione, del distanziamento e con il divieto di assembramento.
Sono sospese le attività all’interno delle sedi sezionali, ma tale misura non può estendersi alla possibilità di accedervi e di gestire le segreterie per attività come il tesseramento.
I rifugi e le strutture ricettive possono protrarre l’attività, rispettando il distanziamento sociale, interpersonale e le linee guida regionali relative all’accesso, all’utilizzo degli spazi comuni e alla somministrazione di cibi, bevande e alla ristorazione.
Le attività delle scuole e dei corsi del Cai proseguono con la didattica teorica a distanza, mentre quella in ambiente esterno deve essere svolta nel totale rispetto delle regole sanitarie e del divieto di assembramento.
Come comportarsi
Costituiscono regole inderogabili l’obbligo di mantenere un distanziamento di un metro tra persone non conviventi e il divieto di assembramento.
All’interno delle sedi sezionali è obbligatorio indossare la mascherina.
All’aperto l’obbligo della mascherina è escluso solo nei luoghi in cui, per le loro caratteristiche o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi. In caso contrario, la mascherina andrà indossata anche in ambiente esterno. Allo stesso tempo, è necessario mantenere una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro in attività motoria e di due metri in attività sportiva.
Le Sezioni non possono organizzare spettacoli aperti al pubblico, in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto. Tale disposizione riguarda in particolare i cori Cai, che dovranno astenersi anche dalle attività di prova.
Le riunioni di direttivo o delle commissioni possono essere svolte solo online.
“Fin dall’inizio della pandemia, il Club alpino italiano ha adottato il criterio dell’attenzione, della rinuncia e del senso di responsabilità e invita a proseguire su questa strada, con l’auspicio che il rispetto delle misure di contenimento del virus possano al più presto dare buoni risultati”, concludono Torti e Maggiore.
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