Miglino: “Momento buio per la scuola, tornati ad una triste e preoccupante didattica a distanza”
Mariassunta Miglino, docente presso l'Istituto Tecnico Commerciale "Gino Zappa" di Saronno ed ex assessore all'Istruzione della città, ha recentemente commentato il ritorno alla didattica a distanza per gli istituti superiori
Mariassunta Miglino, docente presso l’Istituto Tecnico Commerciale “Gino Zappa” di Saronno ed ex assessore all’Istruzione della città, ha recentemente commentato il ritorno alla didattica a distanza per gli istituti superiori
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Da una sofferta DID (didattica integrata digitale) a una triste e preoccupante DaD (didattica a distanza): la scuola superiore di secondo grado si trova ad affrontare il momento più buio.
Stamattina sono arrivata a scuola percorrendo strade vuote e sono entrata a scuola respirando un clima surreale: lunghi e vuoti corridoi lasciavano ancora chiuse le porte delle aule scure. In un silenzio innaturale, le tapparelle ancora abbassate e le macchinette del caffè senza coda. Nessun vivace chiacchiericcio, nessun ritardatario con l’ansia di arrivare.
Da stamattina tutti i nostri alunni sono collegati da casa e noi, loro insegnanti, siamo a scuola a guardare i loro banchi vuoti. Puntando la telecamera sulla lavagna e cercando il collegamento su Meet, aspettiamo che i loro volti facciano capolino sullo schermo del computer di classe, anche solo per un veloce saluto. Tutto incredibilmente triste..
Al momento anche i nostri ragazzi con disabilità rimangono a casa, senza il sostegno di educatori e professionisti. Tutti a casa in un grigio autunno così come era stato in primavera, più demotivante e preoccupante però..
Pur non essendo nella situazione drammatica di marzo e scongiurando un nuovo completo lockdown, i nostri alunni oggi si trovano ad affrontare una didattica a distanza, pur nella consapevolezza -o forse no- di noi adulti del disagio, anche sociale e psicologico a cui andranno incontro.
Da oggi ci chiediamo cosa non abbia funzionato o cosa non sia ancora chiaro a quanti avrebbero dovuto organizzare al meglio i trasporti e i controlli. Qui a scuola si lavora da giugno, qui a scuola abbiamo fatto di tutto per ricominciare fin da subito con la didattica integrata, assicurando un ambiente controllato e sicuro.
E ora disperdiamo i nostri sacrifici perché, a torto o a ragione, lasciano i nostri figli a casa, pur sapendo che al pomeriggio potranno incontrarsi al parchetto sotto casa o al bar, se non per l’aperitivo, per la merenda pomeridiana. E se ci affidiamo ovviamente al loro buon senso, ci chiediamo anche il perché siamo arrivati nuovamente e tristemente a questo punto.
Ci chiediamo perché nessuno in questi mesi sia riuscito a fare di più per scongiurare nella scuola questa loro dolorosa assenza.
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