Fontana: “Situazione drammatica, chiediamo grande sforzo a rispettare le regole”
L'appello del presidente di Regione Lombardia, mentre si riapre l'ospedale Covid in Fiera. "Irrigidite anche le procedure per le Rsa"
«Un grande sforzo e disponibilità a rispettare regole e limitazioni che non fanno piacere a nessuno e che non sono giuste ma che vanno rispettate in una situazione che è drammatica». Dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana – intervistato da Sky Tg24 – arriva un appello a tutti i cittadini.
«Lo chiedo con il cuore il mano e la coscienza che i nostri cittadini hanno dato una risposta eccellente nella prima ondata. Chiedo loro questo sacrificio. In particolare ai più anziani, i malati cronici e più fragili: devono rimanere in casa il più possibile, isolate il più possibile. Questo è un passaggio fondamentale. Il loro rimanere a casa li tutela ».
Ma la Lombardia finirà nuovamente in lockdown? Ci saranno zone rosse? «Quello che va valutato non sono solo i numeri, ma soprattutto la situazione delle terapie intensive, dell’occupazione degli ospedali. Dobbiamo evitare che la nostra sanità sia ingolfata tanto da non essere efficiente. Abbiamo una serie di scenari, adesso siamo entrati nel terzo, in cui sono scattati alcuni provvedimenti. Se le cose dovessero continuare a peggiorare ci sarà un altro scenario e poi un altro ancora. Credo che non si debba ipotecare il futuro, bisogna cercare di capire come reagirà il virus di fronte ai nostri provvedimenti. Se con i provvedimenti che stiamo assumendo e abbiamo assunto il contagio dovesse rallentare, non necessariamente fermarsi, si potrebbe molto probabilmente evitare»
«Abbiamo già irrigidito le procedure per le Rsa ma c’è rischio che siano i lavoratori a portare il contagio dall’esterno. La situazione è estremamente attenzionata, ci sono protocolli rigidi e sono convinto che si potrà contenere».
Sempre sul versante sanitario, sull’ospedale della Fiera di Milano, Fontana ha detto che è sempre stato pensato come «una garanzia, una ruota di scorta». E oggi «purtroppo invece siamo arrivati al punto in cui dobbiamo farlo riaprire per consentire di allentare la pressione sugli altri ospedali, per consentire loro di dedicarsi anche alle altre patologie». Nella prima settimana dovrebbero arrivare qui una trentina di pazienti.
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