Anche a Saronno una catena umana per la pace e la fratellanza
Anche Saronno si è unita alle decine di città italiane che hanno partecipato alla Catena umana per la pace organizzata per domenica 11 ottobre. Migliaia di persone legate le une alle altre simbolicamente da un filo in segno di fraternità
Sono stati moltissimi i saronnesi che hanno deciso di partecipare alla “Catena umana per la pace e la fraternità” tenutasi domenica 11 ottobre con l’obiettivo di unire due città simbolo della pace, Perugia e Assisi, patrie rispettivamente di Aldo Capitini, ideatore della storica marcia, e San Francesco d’Assisi.
La manifestazione, organizzata a livello nazionale dal Comitato PerugiAssisi e nel Saronnese riproposta dall’associazione “4 passi di pace”, ha visto la partecipazione di decine di città italiane, che si sono unite simbolicamente alle due città umbre. Quest’anno per via dell’emergenza sanitaria anziché la tradizionale marcia i promotori hanno pensato ad una manifestazione statica: una catena fatta di persone, opportunamente distanziate, unite simbolicamente in un grande abbraccio da un filo, per simboleggiare pace e fraternità.
«In un mondo in cui non mancano conflitti, oppressioni, violenze provocate da odi etnici e integralismi religiosi, non deve venir meno la voce di quanti chiedono la pace, il rispetto dei diritti dell`uomo, il cessate il fuoco ovunque si combatta – ha scritto il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella in una lettera inviato al Comitato PerugiAssisi – Dalla Marcia Perugia-Assisi proviene ogni volta un messaggio popolare molto forte che scaturisce dalla consapevolezza del carattere integrale della pace e della stretta connessione tra i grandi temi globali, a cominciare dalla lotta alla povertà e alle disuguaglianze, dal contrasto al cambiamento climatico, dalla cooperazione necessaria per assicurare ai popoli quel diritto a uno sviluppo sostenibile che è parte del diritto stesso alla vita e al futuro. È importante che anche quest’anno la marcia sia stata confermata, nel rispetto delle condizioni di sicurezza imposte dalla pandemia, e che possa dare a tante persone e a tanti giovani la possibilità di esprimere la volontà di un domani migliore e l’impegno a farsi generatori di pace, a partire dalla realtà quotidiana».
Anche il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli è intervenuto all’evento attraverso un videomessaggio rivolto ai manifestanti: «Ricercare la pace oggi vuol dire rimettere la persona al centro dell’agire politico.Siamo di fronte a una trasformazione economica-digitale che cambierà nel profondo i nostri stili di vita è necessario affrontare la dimensione sociale di questa transizione, che presuppone maggiori investimenti in economia circolare e agricoltura sostenibile, abbandonare la cultura dello spreco e lasciare che nessuno resti escluso o troppo indietro. La pace oggi è assai più che assenza di conflitti armati, dobbiamo farla diventare uno strumento di lotta alle povertà e all’economia che uccide, per ridurre disuguaglianze e marginalità».
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