In casa 26 piante alte 2 metri: maxi piantagione di canapa indiana a Limido Comasco
26 piante di canapa indiana di altezza compresa tra 130 e 230 cm, altre sostanze e materiale illegale: i carabinieri della stazione di Mozzate hanno tratto in arresto tre uomini per il reato di produzione, traffico e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso
Nell’ambito delle attività di contrasto condotte dai militari della Compagnia Carabinieri di Cantù e finalizzate al contrasto delle fenomenologie criminali connesse con i reati predatori e lo spaccio di sostanze stupefacenti, i militari della Stazione Carabinieri di Mozzate, nella serata di ieri, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, B.S., classe 1987 e deferito all’Autorità Giudiziaria i suoi fratelli B.A., classe 1994 e B.D., classe 1984, tutti appartenenti alla famiglia di nomadi sinti residente a Limidi Comasco, per il reato di produzione, traffico e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
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Il culmine dell’attività di indagine è stato raggiunto nel corso della serata di ieri, quando i militari della Stazione di Mozzate, nel corso di un servizio di osservazione, hanno proceduto all’arresto di B.S. nel mentre si introduceva in un campo, sito in Limido Comasco lungo la via consorziale del Montebello, adibito alla coltivazione di piante di marijuana.
L’immediato intervento dei militari, approfondendo le ricerche, hanno permesso di accertare l’effettiva presenza di piante di canapa indiana e di identificare i responsabili dell’illecito. Le operazioni non si concludevano qui, poiché le perquisizioni, oltre che sulla persona, venivano estese nei loro rispettivi moduli abitativi, dove si rinvenivano diverse dosi di sostanze stupefacenti suddivise in hashish per un totale di gr. 2,5 e di marijuana per un totale di gr.2,2; infiorescenza di canapa per un peso complessivo di gr. 381; 4 bilancini e materiale per il confezionamento; 26 piante di canapa indiana dell’altezza compresa tra cm 130 e cm 230; concime chimico e materiale specifico per la coltivazione illegale.
Le operazioni, dunque, si concludevano con l’arresto di B.S. che veniva associato alla casa circondariale di Como in attesa di giudizio di convalida. I due fratelli, invece, sono stati denunciati in stato di libertà in concorso nelle illecite attività di cura e produzione della piantagione di canapa indiana.
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