Calenda: “Convinti di Gilli e della sua coalizione. Persone di qualità”
Nel rush finale della campagna elettorale per le amministrative 2020 per il candidato sindaco Pierluigi Gilli, ha fatto tappa al teatro Giuditta Pasta l'eurodeputato Carlo Calenda, leader di Azione
Nel rush finale della campagna elettorale per le amministrative 2020 per Pierluigi Gilli, candidato sindaco di Saronno per la lista civica “Con Saronno – Gilli sindaco” e la lista politica “Azione, Italia Viva, +Europa, Unione italiana“, ha fatto tappa al teatro Giuditta Pasta di Saronno l’eurodeputato Carlo Calenda, in un incontro moderato dal giornalista Roberto Poletti.
LA SERATA
La serata si è aperta con un primo breve incontro tra Calenda e la stampa in Sala Nevera, nell’arena di Casa Morandi, prima di salire sul palco del teatro insieme a Pierluigi Gilli. Il leader di Azione ha esordito presentando il suo libro “I mostri – e come sconfiggerli”.
“Immagino l’Italia come persa in un labirinto. Le uscite sorvegliate da mostri terrificanti. Terrificanti ma generati da noi”
Saranno le riflessioni che Carlo Calenda ha affidato al suo libro “I mostri – e come sconfiggerli” a portarci nell’attualità politica, permettendoci di riflettere sulla situazione italiana ed europea, ma anche su quella saronnese. Durante questa crisi -la peggiore dal Dopoguerra- in cui l’economia italiana rischia di fermarsi, le domande sono comuni:
Perché siamo insoddisfatti della politica?
Da dove viene il vuoto di fiducia che ha allontanato i cittadini dalle istituzioni?
Di quale Europa siamo tanto diffidenti?
Come mai perdiamo tempo a combattere uno scontro ideologico vuoto e posticcio?
Per Carlo Calenda, negli ultimi decenni gli italiani si sono assuefatti a un modo di guardare alla politica che li affascina e poi li pietrifica, come se subissero lo sguardo di Medusa, incapaci di tagliare la testa alla Gorgone che incarna i loro vizi. È la politica che ha bisogno di nuovi eroi prepotenti e muscolari.
E poi c’è l’insofferenza profonda per le aspettative tradite: un sentimento bruto e cieco, capace della ferocia del Minotauro.
D’altra parte, l’Italia è il paese della grande bellezza: la classe dirigente e i media sono cinici e nichilisti come Narciso. Oltre alla propria immagine riflessa, tutto il resto è brutto e sporco. E questo atteggiamento ha spinto il paese nel pantano della rassegnazione.
La frattura tra lo Stato e i cittadini è la stessa che separa il progresso dalla società: se il progresso avanza troppo velocemente rispetto alla capacità della società di comprenderlo e dirigerlo, i cittadini si sentono spossessati del loro destino.
La paura, la chiusura e l’aggressività sono reazioni inevitabili. Per costruire un percorso di cambiamento serve la fiducia.
Calenda per la prima volta scrive un libro politico dedicato all’Italia e alle chimere che dobbiamo vincere. Non possiamo più permetterci di ignorarle, perché viviamo in tempi difficili e imprevedibili. L’Occidente è fragile e noi siamo fragilissimi.
La cattiva notizia è che i mostri convengono a qualcuno. Quella buona è che si possono combattere.
L’Italia è più forte di chi la vuole debole, e i nostri mostri possono essere sconfitti.
“Il Covid è il mostro di tutti i mostri perchè li ha materializzati tutti insieme. Ma erano già tra noi. Dobbiamo affrontarli e sconfiggerli ora. Il tempo è esaurito”.
SU SARONNO
«La lista fatta da Azione, Italia Viva e + Europa è un unicum che c’è solo qui a Saronno. Crediamo molto nel candidato sindaco Gilli, di cui siamo molto convinti, così come siamo convinti della qualità delle persone che fanno parte di questa lista. Invito i cittadini a valutare attentamente i candidati: insieme si può fare un gran lavoro».
Su un possibile accordo con Italia Viva, il leader di Azione si è espresso così: «Noi come Azione non facciamo l’accordo con Italia viva. Noi possiamo sostenere un candidato buono e di qualità a prescindere dal partito, ad eccezione di sovranisti e populisti. Se dobbiamo fare politica con dignità, non possiamo mischiare i partiti. Dopodiché, sosteniamo candidati di qualità a prescindere. Ma le alleanze nazionali per me sono pericolosissime».
Calenda ha parlato anche del tema scuola: «Non giudico ancora la riapertura perché non abbiamo abbastanza dati. Si parte sicuramente da una situazione difficile: la scelta di riaprire le scuole a settembre faceva presumere a un lungo periodo per preparare al meglio la riapertura, invece le prime valutazioni sono state fatte a luglio. C’è stata scarsa pianificazione, oltre a una grossa confusione nei messaggi dati agli italiani e alle famiglie, che hanno vissuto in uno stato di incertezza totale. Così come gli insegnanti, che sono stati completamente abbandonati».
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