Servizi Sociali, botta e risposta tra Tosi e Banfi
L'assessore ai Servizi Sociali Gianangelo Tosi, capolista di Fratelli d'Italia alle prossime elezioni amministrative 2020, risponde al consigliere indipendente Francesco Banfi, che aveva replicato al bilancio dei cinque anni di attività dell'assessore
Con una nota, l’assessore ai Servizi Sociali Gianangelo Tosi, capolista di Fratelli d’Italia alle prossime elezioni amministrative 2020 a sostegno della candidatura di Alessandro Fagioli, risponde al consigliere indipendente Francesco Banfi, che aveva replicato al bilancio dei cinque anni di attività dell’assessore.
Banfi risponde a Tosi: “Servizi Sociali, non è tutto già fatto”
Caro Francesco, permettimi di dirti che prima di scrivere dovresti metterti d’accordo con te stesso!
Sì,perché prima dici che il dirigente ed io abbiamo fatto scappare tutte le assistenti sociali e poi dici che l’unica novità siamo il dirigente ed io … allora com’è esattamente la storia? Delle due scegline una! Ma, soprattutto, nella foga di difendere il tuo candidato sindaco ed attaccare l’amministrazione uscente di cui non fai più parte, per la carità foga giustificata e comprensibile, dovresti stare più attento ad evitare di offendere l’intelligenza e la professionalità di chi ai servizi sociali ci lavora con dedizione ed impegno; dire che il dirigente ed io abbiamo creato un servizio a nostra immagine e somiglianza significa dare a chi ci lavora dei decerebrati plagiati, non in grado di ragionare con la propria testa e, sinceramente, da te che hai ricoperto un ruolo analogo al mio, proprio non me lo aspettavo.
E mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il tuo candidato sindaco, del quale sono stato convinto e soddisfatto elettore, che ha guidato per diec’anni la macchina comunale ed i dipendenti che ora tu denigri così sgradevolmente.
In conclusione, Francesco, approfitto di questa mia breve nota a te, condivisa con gli elettori, per rimarcare che chi, dall’interno di una coalizione, predica il voto disgiunto, oltre ad essere scorretto, dimostra di non conoscere affatto la legge elettorale, perché il cosiddetto “premio di maggioranza” viene riconosciuto alla coalizione che sostiene il candidato sindaco vincitore, non alla coalizione che prende più voti; così facendo, dunque, danneggia prima di tutto sé stesso ed il proprio partito, perché se vince un candidato sindaco diverso da quello sostenuto dalla coalizione a cui lui appartiene, il suo partito avrà a disposizione meno seggi e, dunque, lui stesso avrà meno possibilità di essere eletto. A meno che non abbia già concordato una ricollocazione con l’altro. O con chi ne sponsorizza la campagna elettorale …
Buon voto, cari elettori
Gianangelo Tosi
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