È morto Philippe Daverio, critico d’arte e storico che amava Varese
Aveva 71 anni. Di origini italiane, proprio al Bel Paese aveva dedicato gran parte della sua carriera ricoprendo vari ruoli e una fugace apparizione in politica. Legatissimo alla città Giardino dove aveva frequentato la Scuola Europea
Il mondo dell’arte e della cultura perde un grande personaggio. È morto Philippe Daverio, storico e critico d’arte nato a Mulhouse, in Alsazia, ma legatissimo al Bel Paese grazie alle origini del padre Napoleone e profondo conoscitore della storia e dell’arte italiana, divulgatore televisivo. Aveva 71 anni.
Daverio, che dal ’93 al ’97 ha anche ricoperto la carica di assessore alla Cultura a Milano con Marco Formentini sindaco, è anche molto legato a Varese che conosce sin da bambino come luogo di villeggiatura estiva e poi come studente della Scuola Europea: «Quando ero bambino Varese era la città più bella del mondo, ma era davvero povera. Poi sono stati fatti tanti pasticci e c’erano due mondi separati. Uno, colto, delicato e riservato e l’altro completamente diverso. Il difficile compito dei giovani oggi è ritrovare quella bellezza senza perdere la ricchezza che ha saputo sviluppare» – disse in qualità di ospite ad un evento al Santuccio, intervistato da Antonio Franzi.
Daverio più volte ospite a Gallarate a Filosofarti, era stato inizialmente chiamato dall’allora sindaco Mucci a redigere il progetto culturale del museo Maga.
Un’intervista del 2012 in cui parla della storia industriale del Varesotto
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