Patto per l’ospedale di Saronno, Fagioli: “Ben venga il dialogo, ma i tavoli ci sono già”
Il sindaco di Saronno Alessandro Fagioli commenta l’appello del candidato sindaco dei “Democratici per Turate” Leonardo Calzeroni
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«Ben venga il dialogo con tutte le parti in causa, ma ad oggi il tavolo con i Comuni del Saronnese e Ats Insubria c’è».
Il sindaco di Saronno Alessandro Fagioli, candidato alla poltrona di primo cittadino per le prossime elezioni comunali del 20 e 21 settembre sostenuto dalla coalizione formata da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Saronno al Centro, commenta l’appello del candidato sindaco dei “Democratici per Turate” Leonardo Calzeroni che auspica un patto post-elettorale in difesa dell’ospedale di Saronno.
«La premessa d’obbliga è che i Comuni non hanno competenza in merito alla gestione delle strutture sanitarie, che è in capo a Regione Lombardia e alle Ats e Asst – commenta Fagioli -. Detto questo, è giusto e doveroso che i primi cittadini si facciano portavoce del sentore e del sentimento delle città, sollevando eventuali criticità o disservizi e portando i temi agli organi competenti. Esiste un tavolo apposito con Ats e i sindaci del territorio, presieduto dal primo cittdadino di Tradate, Bascialla. Inoltre è stato creato un tavolo, su iniziativa del presidente della commissione Sanità di Regione Lombardia Emanuele Monti, per i Comuni del Saronnese, allargato oltre la provincia di Varese, quindi oltre i Comuni che fanno riferimento ad Asst Valle Olona (Saronno, Caronno Pertusella, Uboldo, Cislago, Gerenzano e Origgio): per il Comasco il rappresentante è Rovello Porro, per Monza e Brianza Ceriano Laghetto, referenti che hanno il compito di rappresentare il bacino di utenza di quel territorio a cui i sindaci dei Comuni limitrofi possono fare riferimento. I modi per interloquire ci sono, io stesso ho spinto per far sì che il territorio del Saronnese avesse una rappresentanza nei diversi tavoli istituzionali. Certo è che non possono essere i sindaci a spiegare ai direttori sanitari come deve funzionare un ospedale, ma semmai al contrario, fermo restando che è corretto che i primi cittadini facciano le debite sollecitazioni nei confronti degli enti preposti, nel rispetto delle prerogative istituzionali».
«L’ospedale di Saronno negli ultimi anni ha ricevuto diversi fondi dalla Regione e dallo Stato, 23 milioni in tutto dal 2016 ad oggi, 11 milioni dei quali negli ultimi mesi per adeguamenti strutturali importanti – prosegue Fagioli -. Il nodo da chiarire, che non riguarda solo Saronno, è quello della formazione dei medici e del personale specializzato di cui c’è carenza, ma la competenza in questo caso è statale. Bisogna agire in maniera organica, anche se non è semplice».
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