La festa del giorno dopo in una Milano dimenticata
Il primo romanzo di Fabrizio Vangelista In 24 ore di storie racconta la vita di una corte di periferia di Milano mentre si organizza una festa
Come in una piece teatrale Cettina fa salire sul palco un protagonista dietro l’altro. Un affresco di una umanità dolente, marginale, in una Milano di periferia.
La festa del giorno dopo è l’opera prima di Fabrizio Vangelista. Uscito a giugno per Morellini editore, racconta la preparazione di una festa all’interno di una corte. Lo Zingaro, in galera per tre anni, è prossimo all’uscita e ad accoglierlo a sua sorpresa ci saranno gli abitanti degli spazi dove viveva prima di finire a San Vittore.
La grande regista della storia è una donna arrivata nella metropoli dalla Calabria alcuni decenni prima per vivere la propria autonomia e l’impegno politico all’interno della fabbrica negli anni caldi. Cettina era una operaia e mantiene il piglio della sindacalista politicizzata anche se ormai deve fare i conti con una vita di parziale solitudine. Inizia a girare per la corte raccogliendo i fondi per organizzare la festa all’amico. Si fa aiutare da Pistacchio, un tossicodipendente pieno di debiti e problemi.
Ventiquattro ore di sogni e speranze, tanto è lo sviluppo temporale dei fatti, in cui entrano ed escono di scena spacciatori, piccoli delinquenti, una prostituta napoletana che si fa chiamare Libanese e che è riferimento di una variegata umanità, famiglie di vario genere con albanesi, senegalesi e tanto altro.
Vangelista racconta con garbo e profondità tante storie riuscendo a tenere un bel ritmo. Ci porta indietro di tanti anni per farci scoprire come i protagonisti principali, Cettina e lo Zingaro siano arrivati lì. Un intreccio di politica e affetti dove una intera generazione sembra uscita sconfitta e diventata marginale e con loro le battaglie di decenni che hanno lasciato cicatrici oltre alle conquiste.
L’autore non eccede, e al tempo stesso non cede a facili giudizi. Mantiene un difficile equilibrio trovando anche un finale ad effetto che via via che la storia si snoda appassiona come un thriller.
La festa del giorno dopo è un bel romanzo con diversi piani di lettura possibile. C’è poco spazio al sentimentalismo ma c’è tanta cura per i sentimenti dei vari soggetti.
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