Il coronavirus spaventa anche i capitali coraggiosi: operazioni di venture capital in calo
Secondo il Venture capital monitor (Vem) della Liuc nel primo semestre del 2020 sono diminuiti gli investimenti (-17%)
È stato presentato il Rapporto di ricerca del Venture capital monitor (Vem) realizzato dalla Business school della Liuc-Università Cattaneo di Castellanza in collaborazione con Aifi, l’Associazione italiana del private equity, venture capital e private debt, e con il sostegno di Intesa Sanpaolo innovation center e lo studio legale E. Morace & Co.
Nei primi sei mesi del 2020 le operazioni (initial e follow on) sono state 57, dodici in meno rispetto al primo semestre dello scorso anno, ovvero il 17% in meno. I nuovi investimenti initial sono stati 49 rispetto al 54% dei primi sei mesi del 2019. In calo anche le operazioni follow on (si intende successivo investimento nel capitale di rischio di un’impresa già partecipata dallo stesso investitore nel capitale di rischio, fonte Italian trade agency) che scendo a 8 rispetto alle 15 dello stesso periodo dell’anno prima.
L’ammontare investito totale è pari a 311 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente (-30%). Cresce l’ammontare totale investito negli initial che è pari 197 milioni (contro i 178 del 2019), crollano invece gli investimenti follow on che passano da 133 a 20 milioni di euro.
«Nel primo semestre 2020 si vedono gli effetti dell’emergenza sanitaria che ha portato a un rallentamento degli investimenti in venture capital – ha commentato Innocenzo Cipolletta, presidente AIFI -. L’associazione sta dialogando con il Governo per permettere manovre e incentivi che supportino la filiera dell’early stage in questo momento particolare, chiedendo di potenziare il fondo nazionale innovazione e rafforzando il fondo di fondi di venture capital così da supportare gli investitori nella delicata fase del fundraising».
«Il primo semestre 2020 vede una crescita delle operazioni initial, segnale di come l’attività del fondo di venture capital si sia focalizzata nel supportare le startup nella prima fase delicata di crescita – ha aggiunto Anna Gervasoni, che presiede il Comitato scientifico del Venture Capital Monitor -. Questo comporta per il fondo un forte commitment nella attività di affiancamento dedicata alla crescita e affermazione della società. L’investitore, quindi, crede molto nell’attività a tal punto da profonderci capitali non solo economici ma anche umani e di management».
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