Saronno, il rendiconto 2019 diventa la pagella finale dell’amministrazione Fagioli
Ampia discussione in consiglio comunale sul bilancio 2019 che è diventata un'analisi su quanto fatto in 5 anni dalla giunta Fagioli tra le critche delle minoranze e la difesa della maggioranza
Consiglio comunale a Saronno che prosegue con parecchia carne al fuoco. Dopo la riconferma degli organismi collegiali (commissioni e ruoli istituzionali) si è passati all’approvazione del rendiconto relativo alla gestione dell’esercizio 2019 e del rendiconto consolidato esercizio 2019 del Comune di Saronno e dell’Istituzione Comunale Mons. P. Zerbi.
Numerosi gli interventi dei consiglieri comunali, cui sono seguite le risposte degli assessori.
GLI INTERVENTI DEI CONSIGLIERI COMUNALI
Franco Casali (Tu@ Saronno): «Più che i numeri, contesto le scelte dell’amministrazione. Nessuno degli interventi urbanistici approvati va nell’ottica della sicurezza di ponti e stabili, non sono previsti parcheggi interrati, per Villa Gianetti e Palazzo Visconti non c’è stato un euro speso. Non c’è interesse al decoro, non c’è attenzione alla sicurezza del torrente Lura e sulla rete fognaria. Tra previsto e accertato c’è una differenza importante, previsioni per niente azzeccate. Per i giovani nel 2019 c’è un calo degli investimenti già limitati degli anni precedenti. Calo anche per la spesa per i più deboli, per la manutenzione sportiva e gli impianti, nessun investimenti per il Matteotti, per la mobilità sostenibile c’è pochissimo. In calo anche nascite e matrimoni, aumentano i divorzi, sintomo di una situazione sociale preoccupante, come preoccupante è la diminuzione del verde disponibile. Do atto all’assessore Vanzulli di aver preso confidenza con il lavoro del bilancio, è migliorata negli anni e devo darle atto di questa crescita. L’amministrazione non ha ascoltato, ha vissuto ogni azione di comitati e cittadini come attacchi personali, dimostrandosi letteralmente incapace in più di una circostanza».
Francesco Banfi (indipendente): «È un bilancio di 5 anni, da città degli amaretti e diventata la città dei supermercati. Non c’è l’area feste, per cui sono stati impegnati dei soldi, sono fioriti i piani di aree bloccate da decenni, alcuni si sono conclusi, ma sono partiti ben prima, con Gilli e con Porro. Il PGT che tanto avete criticato è stato modificato solo per le regole, nel complesso è rimasto invariato, salvo le numerose varianti. Per le scuole si è fatto poco, l’ordinario, lo scontato: ben venga il programma per la scuola Rodari, anche qui l’amministrazione ha fatto un lavoro ordinario, i soldi arrivano dal Governo per scelte prese da Renzi prima e Conte poi. Per Palazzo Visconti non è stato fatto nulla, l’ex Asl da vendere era una scelta sbagliata e il vincolo lo ha dimostrato. Per Villa Gianetti ringrazio l’impegno degli assessori Miglino e Lonardoni per aver valorizzato la villa con attività, eventi e spazi restaurati. Cascina Pajosa è stata finita, ma adesso cosa se ne fa? Mi pare si sia fermi anche lì. L’assessore Guaglianone ha detto che le aree gioco sono state sistemate dopo anni di mancanza di manutenzione, ma era il Comune che le doveva sistemare. Il sindaco ha deciso di chiudere i parchi invece che vigilare, vedi via Leonardo da Vinci. Non siete stati capaci di garantire la sicurezza. Per azzonamento acustico e Tosap a che punto siamo?».
Nicola Gilardoni (Pd): «Le vostre scelte ipotecano il futuro della città. Scelte furbe come lo spostamento di somme dal fondo di dubbia esigibilità ad altri capitoli di bilancio. Non sono state attivate attività di recupero crediti nei confronti di chi non paga, i cittadini onesti che pagano cosa devono pensare? Nel programma elettorale di 5 anni fa parlavate di Saronno come di fulcro di un territorio più ampio, ma cosa ha fatto l’amministrazione per l’ospedale, per le scuole, per la biblioteca, per la nuova sede della Guardia di Finanza che è rimasta lì? Si doveva garantire sicurezza, decoro urbano, stabilità degli edifici, mobilità: la città non è stata trasformata, anzi, il degrado è aumentato al Matteotti e al Prealpi, i problemi sono aumentati, il progetto della Greenway dove è finito? Era una bella idea, ma si è arenata. Arriverà la nuova scuola Rodari, se si rispetteranno i tempi, ma anche sulle scuole, cavallo di battaglia di Saronno, i numeri parlano chiaro: nel 2019 gli investimenti per le strade sono stati di 1,4 milioni, per le scuole 430 mila euro, le priorità si vedono…L’amministrazione non ha ascoltato, non ha colto suggerimenti, altro che trasparenza, è stata una maggioranza autoreferenziale, sorda e cieca alle istanze dei cittadini, salvo poi lamentarsi per i comitati che sono nati. 482 mila euro già spesi per l’area feste, più 700 mila preventivati per i prossimi anni, o i 150 mila euro per i tecnici esterni, i comunicatori, le manifestazioni sportive, ogni anno, 750 mila euro in tutto che potevano essere meglio spesi per la città. È una città che si è chiusa in sè stessa, ha perso il proprio slancio, non ha trovato vie per rilanciarsi e tornare ad essere attrattiva. Si è guardato agli interessi del mercato, non della città. In lockdown abbiamo vissuto una città senza auto, forse è una via da percorrere, con meno traffico, meno incidenti, ma questa amministrazione non ne ha parlato, si è dimenticata dei progetti del passato. Dove sono finiti gli aiuti a chi è più debole, senza i fondi del Governo dove sarebbe andata Saronno?».
Davide Borghi (Lega): «Si concludono 5 anni che hanno portato Saronno ad essere una città migliore. È stato fatto tanto e possiamo fare tanto altro per realizzare la nostra visione di città proiettata al futuro. Abbiamo preso una Saronno degradata, schernita, una stazione in situazione penosa. Abbiamo sistemato il sistemabile, c’è altro da fare e lo vogliamo fare. C’è interesse nel circondario sotto diversi punti di vista. Saronno è diventato un partner credibile con cui collaborare, Saronno non si è chiusa come dicono le opposizioni. La minoranza fa mero gossip. Abbiamo sbloccato aree dismesse, situazioni incancrenite da più di 30 anni, fatto bonifiche importanti per l’ambiente. Abbiamo installato le collonnine elettriche, siamo stati pionieri in questo come in altri temi ambientali. Con noi Saronno diventa un centro importante, quasi internazionale, abbiamo rimesso a posto lo stadio, abbiamo dato spazio all’atletica, abbiamo portato nuovi servizi in città, risistemando le strutture. Saronno è sempre più al centro del territorio del Saronnese, grazie allo sport, alla cultura, al teatro. Sulla sicurezza abbiamo fatto tantissimo con telecamere, videosorveglianza, luci a led: Saronno è diventata più tranquilla e attrattiva anche a livello commerciale. Abbiamo ereditato una situazione complicata e l’abbiamo risolta. Abbiamo dato prova di saper amministrare la città, a dispetto di chi non ci dava una lira 5 anni fa e che adesso torna in campo per le nuove elezioni. Ci sono situazioni da sistemare, lo sappiamo, vogliamo lavorare per completare quello che abbiamo cominciato: Palazzo Visconti è ancora lì, l’ex Asl di via Manzoni spero che tra 5 anni sarà in condizioni migliori dei ponticelli, progetti bloccati dai ricorsi dei comitati, dai ricorsi al Tar, dai vincoli, dai no».
Francesco Licata (Pd): «Avete allontanato chi abita nel circondario, Saronno mi sembra una città senza grinta e questo mi fa male, come mi fa male vedere le serrande di bar e negozi abbassate. Non è una città che guarda al futuro. Per l’ospedale siete stati in silenzio per non disturbare chi sta a Milano, cosa succederà nel futuro non si sa e voi non avete detto nulla, come non si sa se in futuro potranno nascere ancora bambini a Saronno. Per lo stadio avete speso un milione di euro, i risultati sportivi si devono ancora vedere. Continuate a dire che voi fate e noi facciamo solo propaganda? Io trovo imbarazzante che voi scarichiate le responsabilità su chi c’era prima, dopo cinque anni. Non si dovrebbe fare così, ma voi dovete avere un nemico da attaccare, sempre. Voi fate ideologia, e siete rimasti da soli».
Claudio Sala (Lega): «Se Saronno non è attrattiva, perchè sono arrivati tutti gli attuatori che si sono mossi in questi 5 anni? Saronno non è morta, anzi. Se fosse una città senza interesse, non ci sarebbero investimenti. Le passate amministrazioni hanno lasciato marcire le strutture sportive, noi abbiamo fatto tanto: se non si apprezzano i nostri interventi per presa di posizione politica mi dispiace».
LE RISPOSTE DEGLI ASSESSORI
Lucia Castelli, assessore all’Urbanistica: «I parcheggi sotterranei sono previsti, nell’area Cantoni ci sono, ce ne sono anche a raso, ma la maggioranza è sotto gli edifici. Città dei supermercati? Abbiamo fatto varianti, ma non per quanto riguarda i supermercati, che già erano previsti (di medie dimensioni, non superiori ai 2 mila mq), al limite abbiamo aumentato le parti residenziali e diminuito le funzioni non residenziali».
Pierangela Vanzulli, assessore al Bilancio: «Andremo a fare una verifica dei residui più vecchi. Per quanto riguarda le previsioni e l’accertato, come già detto, ci sono differenze, è vero, ci sono entrate che non ci sono state e maggiori entrate. Non abbiamo posto in essere una manovra “furba”, come è stata definita. Il Covid ha complicato le cose, ha creato un clima di incertezza mai visto prima. Abbiamo messo il bilancio in sicurezza grazie alle scelte fatte negli anni, senza tagliare i servizi, a fronte delle mancate entrate che abbiamo stimato (multe, affitti, Tari). Le operazioni ad alto rischio le ha lasciate a noi chi ci ha preceduto, noi non lasciamo nessuna sorpresa, ma lasciamo una situazione sana e in sicurezza per i cittadini di Saronno innanzitutto».
Paolo Strano, assessore al Commercio: «Relativamente all’azzonamento acustico, soprattutto in zona a traffico limitato dobbiamo rivedere i vincoli e i limiti per favorire il lavoro dei gestori dei locali».
Gianpietro Guaglianone, assessore ad Ambiente e Sport: «Banfi si ricorderà quando era assessore di come erano messi i giochi, ho lavorato per fare un censimento delle strutture e lavorato per recuperare la sicurezza. Abbiamo cambiato giochi in diverse aree della città. Su Cascina Pajosa abbiamo ereditato il progetto, rischiavamo di perdere il finanziamento di Fondazione Cariplo, abbiamo recuperato il tempo perduto. I lavori sono finiti, si sta procedendo per l’assegnazione della struttura».
Gianangelo Tosi, assessore ai Servizi Sociali: «Che a Saronno ci sia una dilagante povertà mi giunge nuova come notizia. Sono preoccupato per come sarà la situazione economica italiana da settembre, quando ci saranno le vere conseguenze della pandemia. A Saronno mi pare che tutti i cittadini che si sono rivolti all’amministrazione nel 2019 per avere sostegno hanno ricevuto adeguato supporto e aiuto, senza lasciare indietro nessuno. Lo stesso abbiamo fatto nel 2020, anche in periodo Covid».
IL SINDACO (Alessandro Fagioli)
«È difficile comprendere come le minoranze non provino imbarazzo a parlare di sicurezza. Nel precedente mandato la sicurezza, lo spaccio, la violenza erano minimizzati. Si puntava su cultura, integrazione, senza dare risorse alla polizia locale per intervenire. Noi abbiamo ripristinato la credibilità della città di Saronno di fronte agli enti preposti al controllo, in collaborazione con le forze dell’ordine. Sono stati fatto investimenti importanti, con determinazione e progettualità: telecamere, bodycam, nuove vetture. Oggi gli agenti sono 35 più un comandante, ma il problema non è questo, ma il sistema complessivo che depenalizza, impedisce di bloccare lo spaccio. Noi abbiamo lavorato coi comuni limitrofi, costituendo la centrale unica di committenza. C’è una prevenzione di ordine ideologico nei confronti delle scelte della nostra amministrazione. Per l’ospedale Regione Lombardia spenderà 23 milioni di euro: io ho fatto il mio compito, lavoro in silenzio, magari non racconto tutto quello che faccio, non parlo di sogni. L’area feste non è stata realizzata perchè abbiamo dovuto acquistare i terreni, aumentando il patrimonio del Comune, non ce ne siamo dimenticati. Idem la Greenway, che coinvolge 11 Comuni e i parchi, ci sono interlocuzioni con altre amministrazioni di quattro province diverse. Stesso discorso per via Roma, per cui sono nati comitati, ricorsi e azioni messi in campo da personaggi pubblici: le responsabilità del fermo dei lavori non sono nostre. Il territorio lo ascoltiamo, lo abbiamo ascoltato, per diversi progetti da Cascina Pajosa ad altre realtà, culturali, sportive. Non abbiamo cancellato servizi in questi anni, se non lo Sprar e lo sportello immigrati. Guardia di Finanza: speriamo che i lavori potranno riprendere presto con i lotti successivi. Per i servizi sociali, abbiamo riorganizzato gli uffici e razionalizzato, senza diminuire i servizi, spendendo meglio e per chi ha realmente bisogno, meno di mille famiglie. Anche per la cultura, per Villa Gianetti ad esempio, abbiamo investito. Per biblioteca, nidi e materne abbiamo riscontri più che positivi da parte degli utenti, abbiamo migliorato i servizi e gli ambienti, oltre che la qualità. Il bilancio è in sicurezza, abbiamo preso delle scelte senza avere la sfera di cristallo: i soldi che il Governo trasferisce non sono regalie, ma sono denari che ci spettano e che finalmente tornano sul territorio. Abbiamo riportato investimenti a Saronno, bonificando aree, cantieri, creando posti di lavoro, aumentando la ricchezza sul territorio, gettando le basi per un futuro migliore per la città. Possiamo migliorare, ma credo che abbiamo fatto tanto e rifatto di Saronno una città sicura e migliore di prima».
Il documento è stato votato con i voti della maggioranza (15, Lega e Forza Italia), contrarie le opposizioni (6, assenti Riva, Indelicato e Vanzulli).
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