“Come in California”, il debutto da solista di Gigi Mastro
Il fondatore degli Audiofono debutta da solista con un pezzo che parla di "resilienza" e di capacità di cavalcare le onde nella vita e nell'amore
Si intitola “Come in California” il singolo che vede esordire il cantautore Luigi Mastrodonato, in arte Gigi Mastro, come solista e uscito oggi.
Fondatore della band Audiofono, il cantante presenta ora un pezzo dalla leggerezza estiva pop, nato durante il lockdown e plasmato dalla partecipazione del produttore artistico Francesco Corvino. Ideato per la challenge Musplay #radunivirtuali della piattaforma musicale Musplan, il singolo “Come in California” è un inno alla resilienza, un incoraggiamento al non farsi sopraffare dall’esperienza vissuta nelle proprie case durante la quarantena ma anche un inno all’amore che dura da tempo.
«Ho iniziato dall’amore per arrivare al momento della quarantena, cercando di trasmettere forza per superare tutte le difficoltà che ci si presentano davanti. L’analogia sono le onde da cavalcare e che come è arrivato qui il covid è arrivato in California», racconta il cantante che oggi vive a Tradate, cresciuto a Malnate.
L’autore all’interno del testo descrive come il Covid 19 sia un nemico invisibile ma
incredibilmente insidioso, che ha portato con sé altre prove non meno impegnative come cambiamenti lavorativi, problemi economici e psicologici, dovuti alla distanza, alla solitudine e alla perdita di quella libertà così semplice quanto preziosa come concedersi un profondo respiro, scaldati dal sole, abbracciati ad una persona cara.
Grazie al batterista Antonino Petralia, il pezzo è arrivato alle orecchie esperte del Produttore Artistico Francesco Corvino che si è offerto di contribuire alla realizzazione di gran parte della traccia musicale e al mixing audio, semplicemente in nome della propria passione per la musica.
“Come in California” si propone come la canzone estiva di una stagione che sarà diversa da qualsiasi altra, un’estate paragonabile ad un cavaliere che ci salverà. E non c’è nulla da fare che non “stare a guardare” attendendo che tutto passi, come un brutto temporale primaverile, “sorridendo alla vita”.
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