Lomazzo: il Comune vieta la sosta a bordo strada per contrattare con le prostitute
Il sindaco Rusconi ha emesso un'ordinanza di contrasto alla prostituzione su strada, che dispone il divieto di fermarsi a bordo carreggiata a contrattare con prostitute
Il sindaco di Lomazzo, Giovanni Rusconi, ha emesso un’ordinanza di contrasto alla prostituzione su strada. L’ordinanza dispone il divieto di fermarsi a bordo carreggiata a contrattare con prostitute: il divieto decorre fino al 30 settembre e la sua violazione comporta una multa pari 400 euro.
«Valutato che il fenomeno della prostituzione su alcune strade comunali, nonostante le azioni di contrasto poste in essere dalla Polizia Locale e dalle Forze di Polizia dello Stato non accenna a diminuire – si legge nell’ordinanza -; rilevato altresì che in particolare le forme di meretricio ed i gravissimi effetti di allarme e turbativa per la sicurezza pubblica si sono manifestati con una specifica, particolare intensità soprattutto sull’asse della “S.P.23 Lomazzo-Bizzarone”, “S.P.32”, “S.P.33” ed altre vie del territorio comunale, in prossimità di nuclei abitati, e che tali incresciosi comportamenti, oltre a verificarsi nelle ore notturne e serali, si riscontrano, anche nelle ore pomeridiane, con gravi ripercussioni specialmente nelle vie con maggiore densità di popolazione e traffico veicolare, è fatto divieto a chiunque di porre in essere comportamenti diretti in modo non equivoco ad offrire prestazioni sessuali a pagamento, di richiedere informazioni a soggetti che pongano in essere i comportamenti descritti al precedente punto e/o di concordare con gli stessi l’acquisizione di prestazioni sessuali a pagamento. Si vieta inoltre, alla guida di veicoli, di eseguire manovre pericolose o di intralcio alla circolazione stradale al fine di porre in essere i comportamenti descritti al precedente punto.
Qualunque fatto o atto ritenuto rilevante ai fini fiscali, riscontrato dall’agente accertatore nei confronti di chicchessia, nell’ambito dell’attività di controllo e/o di accertamento di cui alla presente ordinanza – conclude il testo dell’ordinanza – sarà portato a conoscenza (a cura dell’organo cui appartiene l’agente accertatore) unitamente alla copia del verbale di accertamento, qualora contestato, all’Agenzia delle Entrate, Direzione Provinciale di Como, Ufficio Controlli, nonché al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Como, al fine di consentire la valutazione, da parte di tali organi, in merito agli accertamenti fiscali di competenza».
È inoltre precisato che che le violazioni previste dall’ordinanza si applicano in concorso anche con le violazioni delle norme vigenti in materia di misure di contenimento e contrasto alla diffusione del Covid-19.
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