La testimonianza di Massimiliano, l’ingegnere che ha riorganizzato gli ospedali di Asst Valle Olona
L'intervista della redazione web di Asst Valle Olona a Massimiliano Mastroianni, ingegnere che ha riorganizzato gli spazi dei quattro ospedali dell'azienda travolti dall’emergenza Covid-19, ed elogiato anche dal Direttore sanitario Paola Giuliani
Pubblichiamo l’intervista della redazione web di Asst Valle Olona a Massimiliano Mastroianni, l’ingegnere alla guida della S.C. Tecnico Patrimoniale dell’azienda sanitaria, a cui è toccato il compito di riorganizzare gli spazi dei quattro ospedali (Busto Arsizio, Gallarate, Saronno e Somma Lombardo) travolti dall’emergenza Covid-19.
L’Ing Mastroianni racconta gli inizi dell’emergenza:
«Dalla fine di febbraio agli inizi di aprile, abbiamo ricavato nei nostri quattro Presidi una superficie complessiva di circa 23mila metri quadrati destinata a ospitare i malati di Coronavirus – racconta – Busto Arsizio ha avuto 6 reparti Covid (oltre il settimo piano del Polichirurgico, che ha ospitato un Pronto soccorso e una terapia intensiva dedicate), Saronno 8 reparti Covid (oltre un Pronto soccorso e una Terapia intensiva dedicate), Gallarate 3 reparti Covid, Somma Lombardo 1 reparto Covid.
I nuovi reparti hanno generato circa 350 posti letto per pazienti Covid-19 e circa 40 posti letto di Terapia intensiva (con un aumento di circa 16 posti letto rispetto agli ordinari)».
I lavori principali di allestimento hanno riguardato l’installazione di compartimentazioni in cartongesso con relative porte atte a delimitare e definire i percorsi di accesso e uscita dai reparti sia dei pazienti che degli operatori. Sono state quindi individuate delle zone di vestizione e svestizione del personale dedicate per permettere al personale di indossare i dispositivi di protezione individuali necessari quali: mascherine, camici idrorepellenti, visiere, sovra scarpe e cuffie di protezione del capo, ecc.
Nelle terapie intensive sono state realizzate delle separazioni in plexiglass tra le zone controllo “pulite” e le zone dei box “pazienti”. Ove gli impianti di trattamento aria lo permettevano, sono stati inoltre posti in pressione negativa gli ambienti dei reparti Covid-19.
Nell’allestimento dei reparti, sono state inoltre implementate alcune forniture che hanno permesso al personale di lavorare con miglior efficienza. Fra queste si possono citare: la fornitura di radiotrasmittenti (che hanno permesso una più rapida comunicazione tra il personale che operava direttamente nel reparto e il personale appena fuori dalla zona rossa); la fornitura di accessori vari per gli impianti gas medicinali (quali sdoppiatori di prese di aria e ossigeno e flussimetri); l’installazione di nuovi impianti telefonici (con l’apertura di nuovi numeri dedicati).
«Tutto quanto fatto da un punto di vista strutturale e impiantistico per fronteggiare l’emergenza Covid-19 è stato possibile grazie a un lavoro di squadra: tutto il personale del Servizio tecnico in collaborazione con Direzione strategica, l’Ingegneria clinica, il Provveditorato, il Servizio sistemi informativi, la Logistica e la Prevenzione – riprende l’ingegner Mastroianni -. Questa sinergia ha contribuito in maniera determinante alla possibilità di curare.
Non bisogna poi dimenticare che, con l’allestimento dei nuovi reparti Covid-19, le Direzioni Mediche e i Sitra (Servizio tecnico riabilitativo aziendale), hanno dovuto necessariamente recuperare personale e formare delle équipe medico-infermieristiche dedicate a questi nuovi spazi.
Tale cambiamento organizzativo (necessario non solo per curare i pazienti di Coronavirus, ma anche per dare la garanzia di continuità nella cura di importanti patologie come quelle dell’area oncologica), ha avuto come conseguenza una trasformazione strutturale e impiantistica delle unità operative con spostamenti in tempi ristrettissimi di interi reparti ospedalieri in nuove sedi.
Un esempio su tutti riguarda i reparti di Ematologia e il Day hospital oncologico dell’Ospedale di Busto Arsizio.
Precisamente, le degenze di Ematologia sono state trasferite all’ottavo piano del Padiglione Polichirurgico e il Day Hospital Oncologico è stato trasferito al 4° piano del Padiglione Ostetricia, Ginecologia e Pediatria (OGP). Per dare un’idea dei tempi, da quando è stato deciso di trasferire questi due reparti a quando è stato realizzato il trasferimento, sono passati 5 giorni lavorativi».
Oltre ai traslochi, in questi 5 giorni, si è provveduto a:
- realizzare la messa a norma dell’impianto elettrico delle degenze dell’ottavo piano del Padiglione Polichirurgico;
- adeguare i servizi igienici dell’ottavo piano;
- installare l’impianto tv;
- eseguite opere da serramentista con l’installazione di nuove compartimentazioni in alluminio;
- realizzare un nuovo impianto di rete dati per il 4° piano del Padiglione OGP;
- mettere a norma e potenziare l’impianto elettrico del 4° piano del Padiglione OGP;
- realizzare le tinteggiature di questi due “nuovi” reparti.
Accanto a questi lavori sono state implementate diverse altre attività tra cui si possono ricordare:
- potenziamenti degli impianti di stoccaggio e distribuzione dei gas medicinali (nella fase più critica siamo arrivati a quadruplicare i consumi di ossigeno medicale);
- la plastificazione e apposizione di nuova cartellonistica;
- gestione degli impianti elevatori con fermate e impianti dedicati ai reparti Covid-19;
- apposizione di dispositivi in plexiglass vari per sportelli front office;
- apposizione di segnaletica varia per realizzare percorsi dedicati e barriere per il distanziamento sociale.
“Ora siamo nella cosiddetta fase 2 e non ci fermiamo perché è importante continuare ad accogliere in sicurezza i malati “no Covid” – conclude l’ingegner Mastroianni -. Mi permetto di dire che in questa grande esperienza di dolore ho potuto anche constatare l’esperienza di un grande amore. L’amore per il proprio lavoro non solo di medici e infermieri ma anche dei “tecnici” e, non ultimi: degli elettricisti, degli idraulici, dei muratori che hanno permesso e tuttora permettono, insieme ai professionisti sanitari, di accogliere e curare al meglio i nostri pazienti”.
Al racconto di Mastroianni si aggiungono le parole del Direttore sanitario dell’Asst Valle Olona, la dottoressa Paola Giuliani, che ha elogiato il lavoro dell’ingegnere e della sua equipe: «Senza l’unità operativa complessa Tecnico patrimoniale i nostri medici e i nostri professionisti sanitari non avrebbero potuto operare in sicurezza. Il lavoro dell’équipe condotta dall’ingegner Mastroianni ha reso possibile lavorando letteralmente giorno e notte, festivi e feriali, che fossero installate protezioni e tutele di spazi e strumenti fondamentali per la vita di pazienti e operatori. Grazie alla professionalità e all’intelligenza del cuore di tutto lo staff, in tempi rapidissimi abbiamo ribaltato gli Ospedali per affrontare l’emergenza prima e per ripristinare oggi. Grazie ai tecnici e alle loro famiglie, il cui supporto ha permesso che avvenisse tutto ciò. Un grande gioco di squadra che ha vinto».
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