Tu@ Saronno: “Come liberare posti auto a Saronno”
Nota del movimento politico che ha manifestato il proprio appoggio ad Augusto Airoldi in vista della prossima tornata elettorale
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Quante biciclette ci stanno dove c’è un’auto? La risposta è 12.
Questo significa che nello stesso spazio pubblico occupato da una persona che fa la spesa nel centro di Saronno in teoria, se tutte si spostassero in bicicletta, ce ne starebbero altre 11. Chiunque può capire che 12 persone possono fare più acquisti rispetto a una.
Basterebbe questo per ragionare insieme su come rendere Saronno una città più accessibile alle biciclette ma purtroppo le resistenze culturali su questo punto sono sono sempre tantissime. A guidarle è l’amministrazione in carica di centrodestra, che per sua stessa ammissione ha lavorato in questi anni con l’obiettivo principale di aumentare il numero di parcheggi per le auto. Peccato che lo spazio per i parcheggi sia finito e che proseguire su questa strada è come consigliare a un obeso grave, anziché una sana dieta e un po’ di sport, di comprarsi vestiti sempre più grandi (e poi a un certo punto una bara extralarge).
Questo contesto già preesistente si aggrava – e si aggraverà – nella nuova socialità post-Covid. Questo perché le norme sul distanziamento, delle quali purtroppo non ci libereremo in fretta, obbligano a ripensare agli spazi urbani. Ecco quindi che già adesso i residenti del centro si accorgono che i dehors “rubano spazio” ai parcheggi auto, evidenziando uno dei tanti nuovi problemi che l’emergenza sanitaria porterà nella nostra quotidianità.
Questo problema – che riguarda tutte le città del mondo e ancora di più quelle come Milano dove si sovrappone all’uso limitato dei mezzi pubblici – si risolve in un solo modo: incentivando le persone a muoversi in bicicletta. Ogni persona che lo farà non solo lascerà un posto auto a chi ne ha realmente bisogno (rimodulando i parcheggi per residenti) ma supporterà anche in maniera maggiore il commercio in città. È infatti scienza, e non un’opinione, che i ciclisti comprino più spesso degli automobilisti, nei centri urbani, perché obbligati a trasportare meno cose.
La strada passa da un solo termine: infrastrutture. Servono sia dei percorsi ciclabili protetti per raggiungere la ZTL dai quartieri esterni (non necessariamente piste ciclabili, bastano anche corsie come via Roma) e soprattutto tante rastrelliere sicure a cui legare le biciclette. Lavorare in questa direzione permetterà ai cittadini di muoversi in bici e anche i più scettici si accorgeranno, col tempo, che la loro vita cambierà in meglio.
Qualcuno – generalmente nel centrodestra – vuole mettere la questione in “ciclisti vs automobilisti” ma è un approccio veramente fuori tempo massimo, come sa chiunque s’impegni a studiare l’urbanistica e la mobilità sostenibile. Nessuno fa la guerra alle auto, che ovviamente sono un mezzo di trasporto indispensabile. Ma non possiamo pensare che il modello “auto + parcheggi” abbia la possibilità di essere sviluppato e sostenuto. Serve liberare spazio per le persone e incentivare a sposarsi in bicicletta per ottimizzare lo spazio disponibile in centro, che è uno spazio di tutti.
Il rapporto, come dicevamo, è 12 a 1. Conviene a tutti.
Tu@ Saronno
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