Punto nascite dell’ospedale di Saronno: “Vorrei tornare a fare qui il lavoro che amo”
Su una delle pagine social nate per sostenere l’ospedale di Saronno è stata postata una testimonianza che merita di essere amplificata e valorizzata
Il tema del futuro del punto nascite dell’ospedale di Saronno è uno dei più dibattuti nelle ultime settimane, da quando, complice l’emergenza Covid, il reparto di Pediatria e Neonatologia è stato accorpato a Busto Arsizio.
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In molti, partiti, associazioni, addetti ai lavori, hanno chiesto lumi sul futuro di questo reparto, come anche di altri (oncologia su tutti). Il direttore generale dell’Asst Valle Olona Eugenio Porfido ha spiegato qual è lo stato dell’arte, con la cronica carenza di personale (non solo saronnese, ma diffusa a livello nazionale) che limita il ritorno alla piena attività: «Per il momento viene confermato l’accorpamento con Busto Arsizio, sperando di poter colmare nel prossimo futuro con nuove assunzioni i posti vacanti – ha spiegato il direttore generale dell’Asst Valle Olona -. Nel frattempo abbiamo un progetto che mira allo sviluppo dell’ostetricia sul territorio, con il potenziamento dei consultori e della figura dell’ostetrica di famiglia, che possa accompagnare e affiancare pre e post parto le mamme (e i papà) che affrontano questa bellissima avventura».
Nelle ultime ore, su una delle pagine social nate per sostenere l’ospedale di Saronno (Io difendo H Ospedale di Saronno) è stata postata una testimonianza che merita di essere amplificata e valorizzata.
A scriverla è stata Rossana, che ha elencato i pregi del reparto, l’umanità delle dipendenti, il grande lavoro fatto negli anni e che ostetriche, infermiere e operatrici vorrebbero presto tornare a svolgere a Saronno:
È con una grandissima nostalgia che riguardo le immagini delle Sale Parto dell’Ospedale di Saronno. Un Ospedale che è troppo frequentemente alla ribalta delle cronache per fatti deplorevoli, che non rispecchiano me, le mie colleghe, gli operatori e i lavoratori che ogni giorno vi svolgono il lavoro che amano.
Non molti sanno che sono pochi gli altri punti nascita in Italia che possono vantare di avere sale parto moderne, spaziosissime, dotate di molti comfort per favorire il travaglio e parto in posizioni libere; la registrazione computerizzata e visibile in remoto dei tracciati cardiotocografici; Sala parto, reparto di ostetricia, pronto soccorso ostetrico e ginecologico, nido e sala operatoria tutti sullo stesso piano e distanza di pochi metri uno dall’altro.
Sapete che le Sale Parto di Saronno offrivano fino a qualche mese fa ciò che vi è di più attuale e altamente raccomandato per la assistenza al travaglio e parto fisiologico?
Per elencare alcune buone pratiche basate sulle evidenze scientifiche:
– assistenza one to one, una ostetrica dedicata ad una sola donna in sala parto.
– registrazione ad intermittenza del battito cardiaco fetale quando possibile, per favorire il movimento e il comfort della donna (e di conseguenza del nascituro).
– l’utilizzo delle posizioni alternative e libere per il travaglio e il parto.
– la non applicazione routinaria della incisione episiotomica.
– utilizzo frequente della vasca per travaglio e parto in acqua
-utilizzo di aromaterapia, musicoterapia, possibilità di alimentarsi durante il travaglio fisiologico.
-ambienti intimi grazie alla luce soffusa e al calore, soprattutto umano.
-posizionamento del catetere, in caso di cesareo, solo dopo aver eseguito l’anestesia spinale
– clampaggio ritardato del cordone ombelicale
– il primo incontro di mamma e bebè, per favorire il bonding, arricchito dal preziosissimo skin to skin (il contatto pelle a pelle che favorisce la colonizzazione batterica della cute e del tratto gastroenterico del neonato)
– non aspirazione routinaria delle vie aeree del neonato fisiologico
– bagnetto e vestizione del neonato ritardati per favorire lo skin to skin.
– presenza del pediatra ad ogni parto, ma fuori dalla porta della sala parto, per garantire la privacy e l’intimità della nuova famiglia.
– rooming in del neonato
– servizio di partoanalgesia era attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
– rivolgimento del feto podalico per manovre esterne
– moxibustione in gravidanzaPotrei dilungarmi ancora molto a scrivere cose che nella nostra assistenza erano quotidiane.
E sto tralasciando tutte le attività dei corsi di accompagnamento alla nascita, pronto soccorso ostetrico, ambulatori della fisiologia e della patologia della gravidanza, le vaccinazioni HPV, le vaccinazioni in gravidanza e puerperio, la collaborazione stretta con il consultorio famigliare di Saronno.Purtroppo tutto questo ha subito un brusco stop, dovuto alla trasformazione del nostro intero Ospedale in struttura Covid.
Ora il mio (e sono sicura di interpretare anche il pensiero delle mie colleghe) desiderio è quello che le nostre attività sospese da un giorno all’altro ad inizio emergenza, possano riprendere come prima e meglio di prima.
Vorrei tornare a fare con loro, al nostro meglio, un lavoro che amo e che ritengo una missione. Farlo in un posto così bello piacerebbe a tutti, no?Rossana
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