Banfi: “A teatro con Mazinga (in tasca)”
Il consigliere comunale Francesco Banfi interviene dopo la presentazione degli eventi estivi e del nuovo cda della Fondazione Giuditta Pasta Pasta
Il consigliere comunale Francesco Banfi interviene dopo la presentazione degli eventi estivi e del nuovo cda della Fondazione Giuditta Pasta Pasta
Alla conferenza stampa del Teatro Pasta di ieri sera ero tra i presenti.
Ho così potuto apprezzare immediatamente la presentazione del nuovo CDA chiamato ad alzare le sorti del prestigioso palco: da chi promuove una riedizione de “L’Usignolo d’oro” (concorso canoro degli oratori saronnesi dagli anni ’60-’80), chi è chiamato a “sconfiggere la cattiva Fondazione e il suo statuto” forse rei di contrapporsi alle idee gestionali future, l’ormai inamovibile presidente Masciadri versione Highlander sopravvissuto fino ad oggi e trionfante nelle singolar tenzoni tenutesi nei passaggi segreti tra teatro e municipio (Saronno ha salutato per questo motivo Pellicini).
Avevo già parlato di tutto ciò, preconizzando anche altri “colpi di teatro”.
Ieri sera, per esempio, ho vissuto con estremo pathos le presenze della Giunta: sindaco (Lega), assessore all’urbanistica (Lega), assessore al commercio (Sac).
Assente l’assessore Miglino (Fi) che, avendo delega alla cultura, avrebbe dovuto essere titolata, ma non sarebbe nemmeno stata coinvolta: ma dai, il teatro è faccenda del solo sindaco Fagioli! Già, perchè metti caso che ficcanasando qualcuno scopra che, in barba alla “ristrutturazione” più volte megafonata, in realtà l’amministrazione Fagioli trasferisce al Teatro Pasta le stesse identiche cifre di qualunque amministrazione: quest’anno 160mila€ come “contributi perchè seguono il mandato amministrativo”… anche da chiusi. Fantastico.
Ah: c’era però l’assessore provinciale alla cultura nonchè vicepresidente.
Visto il parterre, ho represso lo sfoggio della mia nuova mascherina di Mazinga: non per questioni di rispetto, ma perché sarebbe stato un evento culturale troppo… evidente.
Venendo però direttamente dalla Fortezza della Scienza col mio nuovo robot, ho l’obbligo di chiedere come in maggioranza si pensi, scientificamente, di proseguire un’esperienza fatta di continue bassezze, sgambetti, ordini assurdi, decapitazioni (o tentativi di decapitazioni: io sono ancora vivo, ad esempio), mancanze di rispetto, e fortemente caratterizzata da una gestione spesso discutibile. Davvero in questo momento storico, caratterizzato da un’emergenza sanitaria, volete riproporre alla città un simile fardello?
Francesco Banfi
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