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4 Giugno 2020, 161° anniversario della battaglia di Magenta

Quest’anno, causacoronavirus, non si terrà la ormai tradizionale rievocazione storica, la battaglia verrà ricordata con una semplice cerimonia religiosa, in onore dei caduti domenica 7 giugno

161° anniversario della battaglia di Magenta (foto di Francesco Miseo)

4 Giugno 2020 ricorre il 161° anniversario della battaglia di Magenta.

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161° anniversario della battaglia di Magenta (foto di Francesco Miseo) 4 di 30

Scaduto l’ultimatum di smobilitazione di Aprile 1859, l’Impero asburgico invade il Piemonte, facendo scattare, inconsapevolmente, l’intervento francese (accordo segreto di Plombièrese Luglio 1858).

E’ l’inizio della Seconda Guerra d’indipendenza Italiana, parte fondamentale della storia risorgimentale, che vede schierati da un lato le truppe Franco-Piemontesi e dall’altro quelle Austriache. Questa volta ben preparato, l’esercito Piemontese e i cacciatori delle Alpi (volontari Garibaldini) fronteggiano gli austriaci, mentre iniziano a confluire le prime truppe Francesi.

Costretti a ritiratisi dal territorio piemontese che avevano invaso, gli Austriaci si riattestarono lungo il
Ticino. Il 4 Giugno 1859 di mattino, le truppe francesi passavano il Ticino, verso mezzogiorno raggiungono il naviglio dietro il quale erano appostati gli austriaci.

Consci delle difficoltà che avrebbero trovato di fronte allo schieramento austriaco che difendeva Milano, i francesi decisero di attaccare in forze Magenta, concentrando sull’obiettivo circa 50.000 uomini, ai quali si sarebbero potuti aggiungere i 12.000 uomini della 2ª Divisione piemontese del generale Manfredo Fanti.

La 1ª Divisione della Guardia francese sferra l’attacco, superarono la scarpata del Naviglio, trovando intatti i ponti sul canale dello stradone e della ferrovia si spinsero verso Magenta. Napoleone III, a capo delle truppe Franco-Piemontesi, trovatosi in inferiorità numerica chiese rinforzi. Alle 15,30 giungevano i primi rinforzi, contemporaneamente però cominciavano a giungere altre truppe del 3º Corpo austriaco che minacciava i francesi da sud, fra il Ticino e il naviglio.

La situazione divenne difficile, l’arrivo del 2º Corpo del generale francese Patrice de Mac Mahon prese sul fianco le unità austriache che retrocedettero dal naviglio su Magenta. Mac Mahon, sicuro alle spalle e al suo fianco sinistro per la presenza di due divisioni piemontesi, sferrò l’attacco decisivo e fra le 19 e le 20 di quello stesso 4 giugno 1859 Magenta cadeva.

I comandanti austriaci e il capo di stato maggiore imperiale Hess, decisero la ritirata generale sul Lambro, lasciando libera la strada verso Milano. La vittoria della battaglia di Magenta aprì alle forze alleate la Lombardia. Il 7 giugno le avanguardie raggiunsero Milano e l’8 l’imperatore francese Napoleone III e Vittorio Emanuele II, fra le acclamazioni popolari, fecero il loro ingresso trionfale in città attraverso l’arco della Pace.

Si fronteggiarono quel giorno circa 150.000 uomini, sul campo rimasero complessivamente 564 morti e 3.045 feriti francesi; 1.368 morti, 4.358 feriti e circa 4.500 tra prigionieri e dispersi da parte austriaca. Tra le perdite francesi della battaglia, si ricorda il generale Esprit Charles Marie Espinasse che perse la vita al comando della sua divisione.

Quest’anno, causa coronavirus, non si terrà la ormai tradizionale rievocazione storica, la battaglia verrà ricordata con una semplice cerimonia religiosa, in onore dei caduti, presso l’ossario, domenica 7 giugno, alla presenza delle autorità e dei rappresentanti delle associazioni.

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Pubblicato il 04 Giugno 2020
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