Election day a settembre? Le opinioni dei candidati sindaco di Saronno
Abbiamo chiesto ai candidati sindaco fin qui usciti allo scoperto a Saronno cosa ne pensano dell’ipotesi di un election day a settembre
Si fa strada l’ipotesi di un election day a settembre, con tutte le regole imposte dal Comitato Tecnico Scientifico da fare rispettare agli elettori e agli scrutatori.
Non ci sono ancora certezze sulla data nè sulla modalità, ma abbiamo chiesto ai candidati sindaco fin qui usciti allo scoperto a Saronno cosa ne pensano dell’ipotesi di un election day a settembre, che unisca il voto amministrativo a quello del referendum sulla riduzione dei parlamentari e, nelle regioni chiamate alle urne, anche il rinnovo dei consigli regionali.
ALESSANDRO FAGIOLI (LEGA, FI, FDI, SARONNO AL CENTRO)
«La situazione dell’emergenza Covid è ancora in fase di monitoraggio. È doveroso permettere ai cittadini di esprimere il proprio indirizzo attraverso il voto appena vi saranno le condizioni di sicurezza. Bene quindi pensare alle elezioni a settembre, anche per i candidati che possono così avere un orizzonte temporale da mettere nel mirino. Il rischio che l’affluenza sia condizionata dall’emergenza sanitaria c’è, ma dipende molto da quale sarà la percezione e la reale portata del contagio: se i casi diminuiscono anche dopo essere passati alla fase di apertura delle atttività e si va verso un ritorno alla normalità potrebbe non influire molto, ma non si pò sapere adesso. Ci sono parecchie incognite, ma ripeto: è giusto permettere ai cittadini di andare a votare e dare alle città un’amministrazione con un mandato pieno per amministrare».
AUGUSTO AIROLDI (PD, TU@ SARONNO, LISTA AIROLDI SINDACO)
«L’emergenza sanitaria Covid-19 ha influenzato anche le scadenze elettorali di primavera: sia il referendum sul taglio dei parlamentari che le elezioni amministrative sono state rinviate a dopo l’estate. Ora si sta valutando l’ipotesi di un election day, da tenersi intorno a metà settembre. L’ipotesi di una data unica, tenuto conto che nei comuni sopra i 15.000 abitanti è comunque previsto anche il secondo turno per il ballottaggio, sembra ragionevole, avuto riguardo alla necessità di ridurre il più possibile le occasioni di assembramento. Quanto alla data, votare a settembre comporta una campagna elettorale in pieno agosto che, unita alla presumibile impossibilità di tenere incontri pubblici, indubbiamente limiterà le possibilità di incontrare gli elettori, oltre a costituire un elemento di difficoltà per l’adempimento delle formalità burocratiche, come la raccolta delle firme. Peraltro appare comprensibile non voler fissare una data in autunno inoltrato, data l’incertezza sulla possibile recrudescenza del Coronavirus. Quanto alla ventilata ipotesi di abolizione delle preferenze, pur comprendendone le motivazioni legate, appunto, alla difficoltà da parte dei candidati di veicolare le proprie proposte, si tratterebbe, soprattutto per il voto nei Comuni, di un elemento di forte indebolimento del rapporto tra elettori ed eletti, che rende meno trasparente il processo di scelta dei consiglieri comunali e potrebbe anche causare un fattore di crescita dell’astensione».
NOVELLA CICERONI (OBIETTIVO SARONNO)
«Siamo totalmente favorevoli alla proposta di voto per le elezioni amministrative a settembre e speriamo che essa si possa davvero concretizzare per dare alla città la possibilità di esprimersi rispetto a un mandato ormai terminato e perciò anticostituzionale. La nostra squadra, costituita da giovani e meno giovani, si sta preparando con grinta e professionalità al momento della votazione, convinta che Saronno necessiti di un cambiamento. Confidiamo nella volontà dei cittadini di dare a Saronno la possibilità di rinascere mettendo fine a questi anni di immobilismo».
MOVIMENTO 5 STELLE (CANDIDATO SINDACO NON ANCORA DEFINITO)
«Le linee guida del Comitato tecnico scientifico sono assolutamente condivisibili, indispensabili per potersi presentare alle urne, si tratta di sistemi di sicurezza già in vigore e ai quali ci stiamo abituando – commenta il consigliere comunale Davide Vanzulli -. Il punto che ci lascia da pensare è invece la reazione degli elettori, che non escludiamo possano dare una risposta preoccupante dal punto di vista della partecipazione. Si dovrebbe trovare il modo che potesse garantire maggiore presenza numerica, considerando che non è mai stato facile portare i cittadini a votare e in questo momento storico l’astensionismo ha anche ragioni legate alla paura del contatto e alla difficoltà delle lunghe code, elementi che potrebbero essere frenanti per quella parte di elettorato già poco partecipe anche in condizioni normali».
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