Banfi: “Non si potevano spegnere i parcometri? Almeno il rimborso sia semplice”
Il consigliere comunale indipendente Francesco Banfi torna sulla questione delle soste pagate da parecchi cittadini in periodo di lockdown, quando i parcheggi a Saronno erano gratuiti
Il consigliere comunale indipendente Francesco Banfi torna sulla questione delle soste pagate da parecchi cittadini in periodo di lockdown, quando i parcheggi a Saronno erano gratuiti
Abbiamo tutti appreso che sarebbero stati impropriamente munti ai cittadini 7800 euro. E’ bastato un giorno per saperlo, ma purtroppo la mia interpellanza urgente non può essere trattata nel consiglio di mercoledì 19 maggio: si sarebbe potuto chiudere l’argomento subito in modo ufficiale, ma tant’è.
Con l’amministrazione Fagioli siamo ormai costantemente al paradosso: ad atti ufficiali si risponde con chiacchiere a mezzo stampa e si cerca di far passare la cosa come fosse normale. Tuttavia per la legge così non è: le risposte alla mia interpellanza relativa la disciplina della sosta durante il coronavirus dovrà ottenere una risposta ufficiale in consiglio.
Comunque sia, cerco di assumere in modo costruttivo i vari comunicati stampa: forse (quando si potrà) si riuscirà così ad ottenere una risposta ufficiale almeno plausibile.
Secondo il sindaco Fagioli la Saronno Servizi, azienda incaricata della gestione della sosta, era già a conoscenza del problema: dall’errore si passa quindi alla colpa. E per lui tutto finisce lì, con questo pilatesco “non spetta a me”, come se alla guida della partecipata comunale non vi fossero unicamente figure di area Lega da lui stesso nominate. Come da interpellanza, resto in attesa di conoscere le sanzioni per la colpa rilevata.
Secondo la Saronno Servizi, invece, i 7800 euro sarebbero stati raccolti tra il 26 marzo e il 17 maggio, periodo di tempo nel quale, come ricordato nel comunicato stampa, erano agenti le ordinanze (PS: non sono delibere…) 64, 67 e 72. Però, come ho riportato nell’interpellanza, c’è anche l’ordinanza 61 del 16 marzo che sospendeva il pagamento della sosta fino al 25 marzo: i 7800 euro sono stati munti ai cittadini dal 26 marzo al 17 maggio e devo presumere che ci sarà quindi un ulteriore gettito tra il 16 e il 25 marzo oppure sono i proventi complessivi dal 16 marzo al 17 maggio e quindi è incompleto il comunicato stampa?
Prendo atto del fatto che in due mesi non si è riusciti a trovare il tempo di mettere un messaggio sui parcometri (che sia sul display o cartaceo) con scritto “non si paga” piuttosto che brutalmente
spegnerli. Vabè.
Va bene il voler rifondere le somme, ma i passaggi devono essere semplici: non mi sembra lo siano. Addirittura non capisco perchè per ottenere il rimborso non sia necessario il ticket ma si debba dichiarare il numero di targa del veicolo: a cosa serve? Si dispone di un archivio che collega la targa con i pagamenti? Se sì, da quello è già possibile risalire al nominativo dei loro malgrado paganti semplicemente controllando l’intestatario della targa: perchè quindi lanciare un appello nel vuoto quando è possibile centrare direttamente il bersaglio?
Sembra proprio che, come nel caso delle richieste per i pacchi alimentari, chiedere qualcosa a un ente o ad una S.p.a. a guida Lega sia sempre un percorso volutamente difficile, costituito da balzelli perfettamente evitabili utili unicamente a produrre lungaggini il cui scopo sembra essere il far desistere il richiedente.
Ad ulteriore riflessione di ciascuno propongo un salto temporale. Estate del 2015, appena dopo le elezioni, ad una multa comminata ai danni di un parcheggiatore abusivo in zona santuario (che sarebbe poi ritornato altre volte e sarebbe sparito nel 2017 unicamente dopo aver reso a pagamento gli stalli di quella zona determinando prese di posizione da commercianti, santuario, studenti) la Lega commentava con “la musica sta già cambiando”. Cinque anni dopo, a spettatore distratto dal Covid, la Lega con una mano blocca il pagamento della sosta ma sempre la Lega con l’altra mano fa pagare la sosta. Abracadabra il parcheggiatore abusivo: puff! Non c’è trucco non c’è inganno. Il problema di ogni prestigiatore, in fondo, è se qualcuno tiene gli occhi aperti.
Francesco Banfi, consigliere comunale indipendente
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