Tamponi, decessi, ispezioni: il punto della situazione alla Focris di Saronno
Si è tenuta questa mattina in Comune a Saronno la conferenza stampa sulla Focris, la Casa di Riposo intercomunale di Saronno
Si è tenuta nella mattinata di martedì 19 maggio in Comune a Saronno la conferenza stampa sulla situazione della Focris, la Casa di Riposo intercomunale costituita dai Comuni di Saronno, Cislago, Uboldo, Ceriano Laghetto, Cogliate, Misinto e Solaro.
Presenti il presidente Daniele Etro, il direttore generale della struttura Fausto Forti e il sindaco di Saronno Alessandro Fagioli.
Etro e Forti hanno chiarito l’attuale situazione della casa di riposo e hanno spiegato come la struttura ha affrontato l’emergenza coronavirus.
I TAMPONI SUGLI OSPITI
Sono stati eseguiti tamponi a tutti gli ospiti presenti nella struttura, in totale 86 persone. Dai primi test effettuati ad oggi sono in totale 34 le positività rilevate, di cui 28 asintomatici; 48 i tamponi negativi e 4 i test dubbi che dovranno essere ripetuti nei prossimi giorni.
Ad oggi sono 20 gli ospiti ancora attualmente positivi e che sono stati opportunamente isolati nel terzo piano della struttura, interamente dedicato all’isolamento degli ospiti contagiati.
I DECEDUTI POSITIVI AL TAMPONE
Sono in totale 5 gli ospiti deceduti risultati positivi al tampone. Altri 6 ospiti deceduti sono sospetti Covid, ma non vi è la certezza perché non sono stati tamponati. In tutto i decessi dal 1 marzo ad oggi sono una trentina, nel 2019 i decessi sono stati 22 dal 1 gennaio al 15 aprile.
IL PERSONALE SANITARIO
Sono due i medici contagiati dall’inizio dell’emergenza; entrambi sono stati ospedalizzati. Tra i contagiati vi è l’attuale direttore sanitario della Focris Renato Balzaretti. Entrambi i medici risultano guariti e hanno già ripreso le rispettive attività lavorative. Anche tra gli infermieri sono due i contagiati, nessuno dei quali è stato ospedalizzato durante il periodo di quarantena. Un infermiere è ancora a casa in malattia, mentre l’altro sta aspettando il secondo tampone per poter rientrare al lavoro.
GLI OPERATORI SOCIO SANITARI (OSS)
Il personale Oss, all’incirca 50 persone, è gestito dalla cooperativa sociale Rembrandt, del gruppo Finisterre. Sono quattro i lavoratori risultati positivi al Coronavirus, di cui due ricoverati in ospedale.
Durante l’emergenza la struttura ha registrato l’assenza di quasi il 50% del personale socio-sanitario. Si tratta di circa una ventina di personale Rembrandt che si è volontariamente messo in malattia per timore di poter essere contagiato: «Sono dipendenti che avendo dei problemi a livello famigliare, si sono messi in malattia – ha commentato il presidente Etro –: da medico li capisco, anche perché venire al lavoro preoccupati e stressati va a discapito del loro rendimento professionale».
La cooperativa, per ovviare all’assenza di buona parte del proprio personale e per non mettere in difficoltà la struttura ha mandato altri 12 operatori socio-sanitari: «Sottolineo che in questi mesi c’è stata una grande collaborazione tra il personale infermieristico e gli operatori socio-sanitari – ha spiegato il direttore Forti – una collaborazione che ci ha permesso di andare avanti e che ha sempre messo al primo posto il bene dei nostri ospiti».
I TAMPONI RICEVUTI DA ATS E ACQUISTATI DALLA STRUTTURA
La struttura ha ricevuto da Ats 27 tamponi, nonostante ne avesse chiesti molti di più. La direzione si è quindi attivata per acquistare 200 tamponi tramite propri contatti, test che sono quindi stati poi eseguiti sugli ospiti e sui dipendenti. Sono inoltre in arrivo altri 100 tamponi, acquistati sempre dalla struttura, che serviranno per ripetere i tamponi dubbi.
COMMISSIONE ISPETTIVA DI ATS E NAS
Recentemente sono state eseguite due ispezioni all’interno della struttura. Una commissione ispettiva di Ats Insubria, che ha verificato il rispetto dei protocolli sanitari e le dotazioni a disposizione della Rsa. La seconda ispezione, avvenuta il 12 maggio, è stata eseguita dal Comando dei Carabinieri per la tutela della salute pubblica (NAS): il rapporto definitivo delle Forze dell’ordine deve ancora arrivare, mentre è stato già consegnato un primo verbale delle rilevazioni effettuate.
Entrambi i verbali hanno avuto esito positivo, come ha spiegato il direttore Forti: «I verbali hanno dimostrato che noi ci siamo attenuti sin dall’inizio a tutte le disposizioni di Regione Lombardia e Ats Insubria. Ats e Nas hanno verificato i protocolli e le procedure che abbiamo seguito sin dal 23 febbraio».
I COMMENTI DI ETRO, FORTI e FAGIOLI
«Siamo riusciti a galleggiare all’interno di un mare tempestoso – ha commentato il presidente Etro – è stata dura e ne stiamo uscendo, cercando di aiutarci nella maniera migliore possibile. Al di là delle polemiche che ci sono state, abbiamo istituito fin da primi giorni un sistema di videochiamate che ha permesso ai nostri ospiti di rimanere in contatto con le proprie famiglie. La nostra struttura non vuole essere un punto di parcheggio, il nostro obiettivo è che i nostri ospiti stiano bene e che siano contenti».
«Ho ringraziato tutti gli operatori sanitari e socio-sanitari perché stanno lavorando tutti in maniera splendida», ha detto tra le tante cose il direttore Fausto Forti, da 17 anni alla guida della Casa di Riposo.
«Abbiamo affrontato un’emergenza – ha commentato il sindaco di Saronno Alessandro Fagioli –. Contiamo che non abbiamo esperienze pregresse di situazioni del genere e che i decreti che si sono susseguiti hanno modificato settimanalmente se non giornalmente i decreti stessi. Chi era sul campo ha fatto tutto il possibile per tutelare ospiti e lavoratori. Ringrazio il presidente del consiglio di amministrazione, il direttore Forti e i collaboratori, per quanto fatto in questi anni e per quanto hanno fatto in questa fase di emergenza. Mi spiace constatare che in un momento così, c’è chi va a screditare chi ha questi ruoli di responsabilità pur di avere visibilità».
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