Saronno, Banfi: “Sindaco ha detto che la città ha bisogno, eccomi”
Nota del consigliere indipendente Francesco Banfi che racconta un episodio avvenuto in occasione del Consiglio comunale dello scorso 30 aprile
Durante il consiglio comunale del 30 aprile il sindaco Fagioli, provato dal lavoro “sette giorni su sette e ventiquattr’ore su ventiquattro”, ha parlato di difficoltà amministrative, di poche forze, poche idee e invitato i consiglieri comunali, normalmente privi di azione amministrativa, a recarsi lunedì in comune nella sala predisposta per loro per lavorare per la città secondo le deleghe che avrebbe disposto lui stesso e che avrebbero quindi conferito azione amministrativa ai consiglieri.
La città ha bisogno, così lunedì 4 maggio insieme alla consigliera Ilaria Pagani (PD) sono stato uno dei due consiglieri ad essersi presentato in piazza Repubblica.
Alle 10 siamo entrati suonando il citofono che igienicamente suonano tutti e abbiamo chiesto di poter prendere posto nella sala comunale predisposta per i consiglieri. Purtroppo, però, nessuno sapeva nulla di questa sala. Anche chiedendo di “andare dove ci sono tutti gli altri consiglieri” ci è stato detto che eravamo gli unici presenti. Sembra quindi che nonostante il sindaco avesse chiamato – tutto verbalizzato nel consiglio comunale- , nessun consigliere di maggioranza si è presentato. Mi sento quindi di concordare con il sindaco che i consiglieri di maggioranza sono assenti, hanno paura del contagio, sono comodi a casa dietro le tastiere ad infangare sui social le istituzioni: ora il governo ora il ministro, ora l’altra regione. Quando però serve una mano: assenti… e il sindaco è costretto a rivolgersi alle opposizioni che comunque hanno più volte offerto una mano… appelli cui è stato corrisposto solo il silenzio.
Comunque, per -immagino- un qui pro quo era assente anche il sindaco. Arrivato alle 10.30, verso le 11.10 ha chiamato la consigliera Pagani per un colloquio durato fino alle 12.25 al termine del quale avrebbe dovuto contattare l’indomani l’assessore Tosi. Nessuna delega.
Il mio turno, invece, non è mai arrivato: sono stati urgentemente chiamati assessori, dirigenti e funzionari. Mattinata impegnata che ha trattenuto il sindaco arroccato nell’ufficio, io in paziente e disciplinato assedio dalla sala che con Pagani abbiamo eletto a “sala dei consiglieri” perchè molto ampia e attigua all’ufficio del sindaco.
Alle ore 14 il sindaco ha aperto le porte e, stupito del fatto che fossi ancora lì, mi ha chiesto cosa necessitassi.
“Lo stesso motivo della consigliera Pagani, come da lei e altri già riportatoti: hai detto che la città ha bisogno, eccomi”.
Dopo una battuta di spirito “Servono 1200 mascherine da distribuire in 24 ore in città così vediamo quanto sei bravo” e un mio “Ah, tutto qui?” e conservando domande relative a quanti fondi fossero destinati per l’acquisto piuttosto che quante ne arriveranno dalla Regione, mi ha detto di avere purtroppo un impegno e che ci saremmo sentiti via telefonica. Alla data del 14 maggio (data dello scrivente) non so ancora nulla.
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