I negozi sono pronti a riaprire: sensazioni e impressioni dei commercianti del Saronnese
Gli esercenti si preparano a riprendere l'attività lavorativa. Nonostante le difficoltà tra i commercianti di Saronno e dintorni si respira fiducia e ottimismo: i negozi sono pronti a riaprire
Il 18 maggio è la data in cui tante serrande torneranno ad alzarsi. Le attività potranno riprendere l’attività lavorativa nel rigido rispetto delle misure di prevenzione (anche se si attende la conferma definitiva della Regione, e la situazione resta ancora delicata per categorie come quella della ristorazione). Ma c’è chi si è già preparato alla ripartenza: abbiamo fatto un giro tra i negozi del centro di Saronno per testare il polso della situazione raccogliendo le sensazioni di alcuni esercenti.
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Luca Galanti, presidente del Distretto Urbano del Commercio, ci ha mostrato alcuni degli accorgimenti presi per contingentare l’ingresso nella sua gioielleria di via San Cristoforo. Galanti, a nome dei commercianti del Saronnese, ha espresso le prime impressioni per quella che sarà una ripartenza che darà il via a un nuovo modo di lavorare: c’è ottimismo e voglia di ripartire, anche se la prima settimana sarà importante per testare la reazione dei cittadini:
«Stiamo aspettando l’ultima conferma con l’ordinanza della Regione. Con ottimismo riapriamo, anche se ci sono molte attività “nel limbo” e ancora in attesa di riorganizzarsi per riprendere. Noi ci siamo attrezzati e abbiamo cercato di mantenere un rapporto, seppur telematico, con i clienti. Diversi dei nostri aspettano la riapertura, la voglia è quella di ricominciare. Sicuramente ci stiamo preparando a una nuova vita da commercianti: non sarà una fase transitoria, ma un nuovo modo di lavorare.
Come Distretto Urbano del Commercio ci stiamo comunque attivando per andare incontro ancor di più alle esigenze dei cittadini, implementando anche il nostro Punto Shop con un e-commerce dedicato ai negozi di vicinato. La prima settimana sarà un test, ma confidiamo nella voglia dei cittadini di tornare alla normalità, seppur con tutte le precauzioni necessarie».
Ottimismo anche tra gli esercenti di Corso Italia. Ecco quanto ci ha spiegato la titolare di tre negozi di abbigliamento:
«Tastiamo il terreno, bisognerà capire la reazione del cliente, ma sono comunque contenta e ottimista. Applicando tutte le dovute precauzioni la gente potrà sentirsi più a suo agio e percepire una sensazione di sicurezza. Noi vendiamo vestiti e non vogliamo che le persone abbiano paura di toccare gli indumenti, perchè manteniamo alto il livello di igiene e forniamo il gel igienizzante ad ogni cliente prima di visitare il negozio. Sarà una prerogativa fissa e che cercheremo di trasmettere a tutti i nostri clienti. Faremo la sanificazione due volte al giorno, stiamo lavorando duramente per farci trovare pronti a riaprire lunedì. Con le giuste misure di prevenzione possiamo lavorare mettendo il cliente nelle condizioni di non avere preoccupazioni. Siamo fiduciosi».
E tra i nuovi prodotti, ci si prepara anche a vendere mascherine di ogni tipo: i manichini esposti dalla vetrina di ingresso bardati di mascherina, sono un’immagine simbolica della ripartenza.
Pronti a riaprire anche i parrucchieri: «Domani faccio la seconda sanificazione – ci spiega il proprietario di un negozio di parrucchieri di Caronno Pertusella – il resto è già tutto sterilizzato. Non potrò più distribuire caramelle o far leggere i giornali alle persone in attesa come ho sempre fatto, ma quanto meno ripartiamo. Sarà una ripresa dura e lenta, tra la gente la paura purtroppo non manca, ma chi deve lavorare non vede l’ora di poter ricominciare. I primi giorni saranno dubbiosi, ci serviranno per capire come la gente reagirà, sarà un bel test. Per fortuna ho 43 anni di attività, le persone mi conoscono e c’è voglia di tornare a prendersi cura di sè stessi, la mia agenda è già piena e allargherò gli orari di lavoro per gestire al meglio la clientela. Sicuramente cambierà il modo di rapportarsi, sarà una ripartenza faticosa per tutti, dobbiamo abituarci a un modo nuovo di lavorare. Posso dire che rispettando tutte le precauzioni avremmo sicuramente potuto riaprire prima».
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