Tari, Tosap-Cosap, tasse pubblicitarie: Ascom Confcommercio Saronno si rivolge ai sindaci del Saronnese chiedendo una rivalutazione delle imposte comunali. «Sarebbe un importante contributo alla salvaguardia del commercio di vicinato che potrebbe diventare fondamentale per evitare chiusure o non riaperture di parecchie attività».

La lettera a firma del presidente Andrea Busnelli è stata inviata ieri (martedì 12 maggio) ai sindaci di Saronno, Caronno Pertusella, Cislago, Gerenzano, Uboldo e Origgio, ai quali viene chiesta una «concreta sinergia al fine di sostenere i commercianti del nostro territorio, fortemente penalizzati a causa della chiusura forzata delle loro attività». Il futuro è un grande punto interrogativo: «L’emergenza sanitaria in corso tra le sospensioni delle attività imposte dal Governo e tra le ordinanze regionali, sta mettendo a serio rischio la riapertura delle attività commerciali nella “Fase 2”. In particolare, uno dei primi effetti immediati sarà la difficoltà di molti negozianti di fare fronte alle spese correnti rimaste invariate nonostante le saracinesche abbassate».

LE RICHIESTE
Nello specifico, le richieste riguardano la significativa riduzione complessiva della TARI per le utenze non domestiche; una riduzione del costo del plateatico (TOSAP-COSAP) per la categoria dei pubblici esercizi, della ristorazione e dell’artigianato alimentare; la revisione delle tasse pubblicitarie per insegne e cartellonistica varia, in entità da valutare secondo tabelle in applicazione in ogni singola amministrazione.

Si tratta delle stesse istanze recapitate a tutte le amministrazioni comunali della nostra provincia da ognuna delle cinque Ascom (oltre a Saronno, Varese, Busto Arsizio, Gallarate e Luino) ai sindaci dei territori di competenza.

IL NODO AFFITTI
Il presidente Busnelli chiede inoltre ai sindaci del Saronnese di valutare attentamente anche la questione degli affitti degli immobili commerciali: «Molti imprenditori si stanno attivando per ottenere la rinegoziazione degli affitti, essendo questo un costo fisso che deve sostenere un’azienda. Proponiamo pertanto alle amministrazioni comunali di farsi promotrici, insieme alla nostra Associazione, della richiesta di introdurre la cedolare secca anche per le locazioni commerciali (uffici compresi) e della necessità di confermare a livello nazionale per il mese in corso e per quelli successivi il bonus affitti, previsto lo scorso marzo dal decreto Cura Italia (articolo 65)».