“Il virus non sta perdendo potenza: la situazione migliora per il lock down”
Il professor Paolo Grossi, primario all'ospedale di Varese di malattie infettive, ribadisce l'importanza delle misure di distanziamento sociale e spiega perché in estate potrà andare meglio
« Non ho alcun riscontro che il Covid stia perdendo virulenza. L’unico dato positivo è che il lock down ha sortito gli effetti sperati». Il Professor Paolo Grossi, primario del reparto di Malattie infettive all’ospedale di Varese e consulente di Regione nella crisi sanitaria, non condivide la tesi che il caldo stia rendendo meno pericoloso il coronavirus: « Sinceramente non so quali siano le evidenze che dimostrano questa minor aggressività. Io so che ieri ho ricoverato un paziente cinquantenne con una grave polmonite».
Il clima più disteso di oggi e la minor pressione sugli ospedali è solo frutto del rispetto delle misure di distanziamento sociale: « Stiamo godendo ora di due mesi di sacrifici collettivi. Ma il pericolo non è scomparso: dobbiamo tenere alta la guardia, continuare a rispettare rigorosamente le regole».
Nemmeno in estate, quindi, potremo avere un allentamento del pericolo?
« L’estate avrà condizioni migliori perché si starà all’aria aperta. Sono i luoghi chiusi in più pericolosi. Infatti l’influenza si diffonde soprattutto in inverno, quando rimaniamo all’interno, in luoghi affollati, senza un adeguato ricambio di aria».
Ma non c’è la possibilità che questo virus scompaia all’improvviso, così come all’improvviso è apparso?
« Magari potessi predire il futuro. Se guardiamo al passato, nel caso della Sars, il virus è sparito all’improvviso e il 5 di luglio 2003 è stata decretata la fine della pandemia. Ma ricordiamo che quel virus provocò 8000 contagi e 800 morti. Altra situazione».
Cosa dobbiamo aspettarci, quindi?
« Dobbiamo mantenere le distanze. Io non vorrei continuare a lungo a dovermi occupare di pazienti Covid. Gli ospedali hanno il dovere di ritornare a dare le cure che la gente richiede. Non è che le altre malattie sono scomparse, anzi. Questa emergenza ci ha travolti ma ora dobbiamo tornare alla normalità. Lo possiamo fare solo se ci sarà la collaborazione di tutti».
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