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I mitici “Millelire” diventano digitali e gratuiti

Nei primi anni Novanta furono un esperimento editoriale di successo. Ideati da Marcello Baraghini, editore di Stampa Alternativa, vendettero milioni di copie

millelire

Oggi dovremmo chiamarli “Cinquantacentesimi”, ma non sarebbe la stessa cosa. Quella dei “Millelire”, libricini tascabili 10×14 pubblicati da Stampa Alternativa, è una storia di innovazione sognata e realizzata da Marcello Baraghini, radicale della prima ora e tra i protagonisti della lotta per i diritti civili in Italia. Alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, dal suo rifugio di Elmo di Sorano, l’editore ha dichiarato guerra a un modello distributivo «animato da una volontà suicida», colpevole di aver destinato all’oblio scritti che avevano fatto la storia editoriale, culturale ed esistenziale del Novecento. Con la collana “Millelire” Baraghini li riportò a nuova vita, dimostrando al contempo che era possibile realizzare libri supereconomici e di qualità.

Il successo fu enorme e se ne vendettero milioni di copie. E non poteva essere altrimenti: era economico, aveva un che di alternativo ed era soprattutto pratico. Il dispenser dei “Millelire” lo si trovava nelle librerie, nei circoli e nelle cartolibrerie. Con un colpo di mano potevi farlo girare per scegliere un libro come se fosse una cartolina. Con la differenza che in questo caso le parole erano di Yukio Mishima (Ali), Mark Twain (Il diario di Adamo ed Eva), T.S. Eliot (Il paese guasto), Dacia Maraini (Mulino, Orlov e il gatto che si crede pantera), Don Lorenzo Milani (L’obbedienza non è più una virtù), Palazzeschi (Il controdolore),  Alda Merini (Le parole), Emily Dickinson (Dietro la porta), Marziale (Lapidi e amori, 111 epigrammi), Eraclito (I frammenti), Plutarco (Sulla fortuna), Shakespeare (Il tempo che fugge) e di Epicuro (Lettera sulla felicità), solo per citare alcuni autori.

Nel 1996 Baraghini fece tappa anche a Varese al Circolo di Bosto in via Sant’Imerio che sul bancone, accanto al distributore di cicche e caramelle, aveva, manco a dirlo, anche quello dei “Millelire”. Della sua scuderia facevano parte anche il primo direttore di Varesenews, Carlo Galeotti, che per Stampa Alternativa aveva curato i testi di don Lorenzo Milani e il suo successore Marco Giovannelli curatore di un Millelire  dedicato al “Il caffé”.

Da un libertario come Marcello Baraghini ci si doveva aspettare prima o poi il colpo di coda che è puntualmente arrivato. Sul sito http://www.stradebianchelibri.com/millelire.html#  si possono scaricare tutti gratuitamente.

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it
Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.
Pubblicato il 29 Aprile 2020
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